- Active & Green
Storici sentieri canzesi
Nel cuore delle montagne che circondano il Lago Segrino, si nasconde un sentiero avvolto nel mistero e nella leggenda: il Senterún.
Questo antico percorso, intatto nel tempo, si snoda attraverso la boscaglia fitta, come un filo sottile che unisce il passato al presente. Ma il Senterún non è solo un sentiero, è una via segreta, un corridoio nascosto utilizzato dai contrabbandieri per sfuggire alla legge e trasportare merci preziose attraverso le montagne.
Immaginatevi un tempo in cui le famiglie intere si dedicavano al contrabbando, cercando di sopravvivere tra le ristrettezze economiche della Vallassina. Il Senterún era il loro alleato, il loro rifugio segreto, dove gli alberi secolari e la vegetazione densa proteggevano i loro passi furtivi. Ma non era solo il pericolo dell'essere scoperti a tenerli svegli di notte, era la sfida stessa del terreno accidentato e degli abissi che faceva battere forte il loro cuore.
I contrabbandieri non erano solo “uomini d'affari”, erano anche maestri dell'inganno. Conoscitori del territorio meglio di chiunque altro, adottavano soprannomi di animali per mantenere segreta la loro identità. Con i "burlanda", i finanzieri, sempre sulle loro tracce, dovevano essere astuti e intelligenti per sfuggire al loro sguardo vigile.
E mentre il Senterún racconta la storia dei contrabbandieri che l'hanno percorso, un altro sentiero, la Budraghera, svela le storie dei "budracch", i conducenti di buoi. Questi uomini coraggiosi guidavano i loro bovini lungo sentieri pericolosi, cercando di evitare le insidie del terreno montano per trasportare le merci da un paese a un altro.
Eppure, tra le ombre delle montagne e il mormorio del vento tra gli alberi, c'è una luce che brilla. È l'affresco sulla cappella che guarda il Lago Segrino, una testimonianza di un miracolo avvenuto in un giorno d'inverno. Antonio Molteni, soprannominato "Ul carraduur", il carrettiere, si era addormentato sul suo carro carico di merci. Ma il destino aveva un altro piano: i suoi buoi avevano deviato dal sentiero abituale, portandolo in mezzo al lago ghiacciato. E lì, nel freddo abbraccio del ghiaccio, Antonio si era risvegliato, miracolosamente salvo grazie alla forza del ghiaccio e alla protezione divina.
Oggi, mentre camminate lungo il Senterún o la Budraghera, potete ancora percepire l'eco delle avventure e dei pericoli che hanno affrontato coloro che hanno percorso questi sentieri. Sono strade di pietra e di storie, di coraggio e di destino, che ci ricordano che il passato non è solo un ricordo lontano, ma una parte viva di ciò che siamo oggi.
Ph. immagine di copertina: Kaitu