- Borghi
Proserpio, incorniciato dai monti
Una passeggiata nel centro storico di Proserpio porta alla scoperta dell’antico culto delle acque, di luoghi di devozione e ville storiche.
In posizione panoramica su un terrazzo naturale che domina la piana di Erba, Proserpio è immerso nei boschi tra pascoli e sentieri percorribili a piedi.
I ritrovamenti di una tomba completa di corredo fanno risalire il paese all’epoca romana. Passeggiando nel borgo si rimane affascinati dalle immagini di devozione che decorano le case, dagli antichi cortili, dagli altarini e dal culto per l’acqua espresso nelle fontane. Di interesse artistico la Chiesa di San Donnino Martire, dove il santo è ritratto in un mosaico dorato sopra il portone d’ingresso, con accanto il campanile del 1597 e all’interno una tribuna che ospita un organo del 1836, l’Oratorio di San Rocco edificato negli anni 1470-1520 con un campanile a vela a sezione triangolare e sul portale di ingresso un timpano con un affresco di San Rocco dell’800 mentre all’interno conserva dipinti e teche con reliquie di santi. Dedicata alla Madonna di Caravaggio, la Cappelletta in Valle dell’800 uno dei simboli di Proserpio. Nel centro del nucleo storico domina, col suo parco, Villa Mantegazza-Baroggi in stile neoclassico del ‘700 in cui si distingue la Sala Appiani, con dipinti dell’omonimo artista pittore ufficiale delle gesta napoleoniche, una cappella sconsacrata, la Torre Ferdinandea edificata nel 1838 in onore dell’imperatore d’Austria Ferdinando I e il busto di Vincenzo Monti spesso ospite della villa così come lo fu Ugo Foscolo. Poco lontano dalla villa, nella Corte di Fiorina, si trova un affresco di Madonna con bambino. Un altro storico edificio è Villa Staurenghi del XV-XVI secolo con lo stemma in granito dei Parravicini di Erba, immersa in un parco in cui dimora un’enorme vasca in pietra di conservazione delle acque. La natura che circonda Proserpio consente di fare lunghe passeggiate percorrendo i diversi sentieri tra cui il percorso diretto a Castelmarte che conduce all’antico borgo e, proseguendo, al Bosco della Gualdera, il percorso verso il Monte Gualdrea, il sentiero che porta alla scoperta del Crocione al Roncaccio posto in memoria dei morti per la peste e il sentiero che conduce al Belvedere del Monte Scioscia, a 667 metri, da cui ammirare una splendida visuale sul lago Segrino, sul lago Pusiano e sul monte Cornizzolo.
Ph. immagine di copertina: Riccardo Molteni