La Riserva Sasso Malascarpa è il paradiso per gli appassionati di geologia. Infatti, qui, geologia e geomorfologia sono regine indiscusse.

A vederlo, questo rilievo roccioso,  opera della natura, sembra assomigliare un pò, vagamente, alla grande muraglia cinese e diverse sono le leggende che si narrano sulla sua forma. Si dice che un tempo era un luogo di passaggio delle streghe a cavallo o che addirittura nel nome stesso "Sasso Malascarpa" che deriva dal longobardo "masca" ovvero strega. L’aspetto stesso del Sasso, simile ad una muraglia, avrebbe infatti suggerito l’intervento di qualche forza oscura per la sua costruzione.
Il termine  “ mascarpa”, secondo altri, è invece da ricollegarsi alla produzione presso gli alpeggi locali della“ mascherpa”, un tipico formaggio; anche in questo caso potrebbe essere evidente un intervento soprannaturale a cui gli antichi sarebbero ricorsi per spiegare il fenomeno, per loro incomprensibile, della cagliatura del latte.

I molti fossili presenti testimoniano dell'antica origine marina dell'area. Si possono vedere marmitte dei giganti, cascate pietrificanti, campi solcati e grandi massi erratici. Ha una superficie totale di 137 ettari, di cui circa la metà si trova nel comune di Canzo e metà in comune di Valmadrera, quindi sia in provincia di Como che di Lecco. La riserva  è sito di interesse comunitario (SIC) dal 1985 e il suo territorio ha una superficie complessiva di 196  ettari.

Anche dal punto di vista botanico il Sasso Malascarpa riveste un notevole interesse. La sua posizione, la morfologia dirupata, la natura calcarea delle rocce e le particolari vicende del territorio durante le glaciazioni, hanno determinato la presenza di molte specie vegetali di grande importanza naturalistica. Inoltre, ospita anche diverse specie animali interessanti come ben 10 diversi tipi di pipistrelli.

Per raggiungere il Sasso Malascarpa è possibile partire dalla località Gajum di Canzo e percorrere diversi itinerari seguendo le indicazioni.

(Ph Ig: @galimberti_matteo)