- Arte e Cultura
Nel silenzio del Grande fiume, vagabondando lungo la traccia del Po
Nel silenzio del Grande fiume, vagabondando lungo la traccia del Po
mostra fotografica di Claudio Cigarini che racconta il Grande fiume.
La mostra è stata allestita a Palazzo Ducale di Revere, nei locali del Museo del Po ed è costituita da sei sezione, e ciascuna è composta da cinque fotografie. Le sezioni sono divise da un punto di sospensione, una piccola stampa a contatto, di formato 90 per 90 millimetri su carta salata, di un papavero o di ciò che resta di esso. Tutte le stampe sono state realizzate da Cigarini su carta alla gelatina ai sali d 39;argento, nel formato 215 per 395 millimetri.
Ad eccezione della trentaseiesima immagine, quella che chiude la mostra, il suo formato è di 260 per 330 millimetri. L 39;esposizione è stata curata da Iames Tirabassi. «Molti autori e fotografi contemporanei hanno realizzato negli anni progetti fotografici sul Grande fiume. In tutti il Po diventa un palcoscenico dove la natura si intreccia con storie di paesi e città. Lungo le rive il fotografo non è solo un osservatore, è un uomo in cammino, un viaggiatore nel tempo che cerca di dare un senso alla propria esistenza - spiega Cigarini - per realizzare il mio progetto ho vagabondato lungo la linea del fiume in compagnia della mia fotocamera, ho usato una macchina arcaica perché ho voluto rallentare il passo e lo sguardo per avere un pensiero più riflessivo, per essere nel tempo fotografico e non fuori dal suo tempo». All 39;inaugurazione, Monica Incerti Pregreffi e Franco Ferrari leggeranno alcuni brani dal libro Umana Fabula di Ildo Cigarini. La mostra si potrà visitare il sabato e la domenica (10-12.30 e 16-19) e dal martedì al venerdì negli stessi orari, solo su richiesta.
Giorgio Pinotti
Per info tel.335 6702863.
Fino al 25 maggio (il 25 maggio Marco Belponti presenterà i suoi due libri: Pianura e Nord, nord ).
Apertura
- martedi/venerdi 10.00-12.30 / 16.00-19.00 su richiesta
- sabato e domenica 10.00-12.30 / 16.00-19.00
- lunedi chiuso
Fonte: Gazzetta di Mantova