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Il Platano di Mantova
A termine dell’area di verde urbano limitrofa a Palazzo Te, un immenso e riconoscibile Platano affianca lo stadio.
La città di Mantova appare come un lembo di terra circondato da suggestivi laghi formati dal fiume Mincio.
Sotto la guida dei Gonzaga vi è stato un incredibile arricchimento architettonico e sono sorti edifici d’immenso valore artistico e culturale. Uno dei simboli della città patrimonio Unesco è il cinquecentesco Palazzo Te, celebre per lo stile elegante e per le splendide sale affrescate. A partire dall’edificio progettato da Giulio Romano, si sviluppa verso sud un’estesa area verde, che dall’Ottocento è stata dedicata allo sport. Tra quello che un tempo era l’ippodromo e lo stadio (nato negli anni ’30 per valorizzare l’antecedente velodromo), stupisce per la sua maestosità un bellissimo Platano (Platanus acerifolia).
Dopo essere cresciuto per decenni in una posizione isolata e lontana da edifici, si ritrova oggi dietro la curva dell’impianto sportivo intitolato a Danilo Martelli (calciatore del Grande Torino deceduto nella tragedia di Superga). Il possente albero, che si spinge fino a 35 metri d’altezza, presenta una voluminosa e rigogliosa chioma. Il fusto, che, come tipico della specie, tende al bianco nelle parti superiori, ha una circonferenza superiore ai 5 metri (diametro 165 cm). L’enorme Platano è un elemento arboreo che caratterizza, da un punto di vista paesaggistico, quell’area urbana; è infatti l’albero più conosciuto di Mantova.
Monumento verde liberamente visitabile.