- Arte e Cultura
Ago, filo e nodo
Un simbolo della città: a Piazza Cadorna la scultura dei maestri del pop di Olndenburg e van Bruggen che racconta Milano
Piazza Cadorna è un palcoscenico complesso. Luogo di passaggio, di connessione, dove transitano le linee di quasi tutti i mezzi meneghini: tram, metro, bus e treni. Quando alla fine degli anni ‘90 il celebre architetto Gae Aulenti si trovò a rimodernare questo spazio, oltre a introdurre diversi elementi che dessero un senso al movimento dei passanti, commissionò a due pionieri della pop art la realizzazione di un’opera che potesse integrarsi alla sua nuova vita.
Claes Olndenburg e Coosje van Bruggen, marito e moglie, buttarono giù uno schizzo già la notte stessa, progettando una delle fontane e sculture milanesi che più raccontano la città. Un enorme ago, alto 18 metri, si conficca nel terreno e con lui un coloratissimo filo, intrecciato alla sua cruna. Poco più avanti il filo rispunta dal sottosuolo in uno specchio d’acqua, intrecciato in un nodo. Nelle intenzioni degli artisti le due parti sono simbolicamente connesse, come se ricucissero la città passando sotto terra, come un treno che entra in una galleria sotterranea. Pur avendo tanti significati diversi il primo, istintivo che si collega all’opera è legato ai trasporti e alla velocità della città per questa volontà di connettere partendo dal basso, come fa la metropolitana, e anche per i suoi colori - rosso, giallo e verde - che rappresentano le tre linee al tempo aperte, M1, M2 e M3. Non solo: è evidente il richiamo al mondo della moda, di cui Milano è la casa in Italia e nel mondo, e per le sue forme sinuose anche al biscione dei Visconti, presente nello stemma della città. Oggi è un’icona strettamente connessa a Piazza Cadorna grazie alla quale uno spazio difficile, di transito, ha assunto una colorata identità.