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Gradella
Un piccolo mondo antico della Pianura Padana: case dipinte, cascine e corti comunicanti circondate dai campi coltivati, questa è Gradella
L’abitato rurale di Gradella (CR), nel Comune di Pandino, si presenta con le caratteristiche case dipinte in giallo, profilate di mattoni rossi e con le corti comunicanti; le fronti porticate, il motivo ornamentale delle lesene in mattoni a vista, il legno come materiale costruttivo che si accompagna al laterizio, fanno di questo borgo un lembo poetico di Pianura Padana, un “mondo piccolo” che resiste all’invasione dei capannoni, dei condomini e degli ipermercati.
Qui non è possibile l’espansione edilizia, ma solo il recupero del patrimonio esistente, salvaguardandone i criteri costruttivi tradizionali: i manti di copertura in coppi, i serramenti in legno, la gamma terrosa degli intonaci, i rivestimenti rustici.
Attraversato lo splendido viale alberato che porta a Gradella, in un paesaggio di risorgive, di paludi bonificate e canali, il visitatore può trovare la chiesa parrocchiale, il cimitero - appena fuori dall’abitato - con una piccola e graziosa cappella sul luogo dove si trovava il lazzaretto, sorto durante la peste del 1630, e soprattutto villa Maggi, già esistente nel XVII secolo, che deve il suo aspetto attuale alle modifiche successive quando divenne la casa del padrone: per questo è dipinta in rosso, con i profili in giallo (al contrario di tutte le altre case) e circondata da un ampio giardino.
Ma chi viene qui deve andare alla ricerca della campagna com’era un tempo, con i filari di alberi, i cascinali, i vecchi fienili, l’osteria di paese, le trame verdi di un borgo padano dove il pioppo, il merlo, il fiume convivono con la celata modernità, in cui dominano la frescura, il silenzio e i dolci rumori dei campi, a pochi chilometri da Pandino e dal castello Visconteo, il meglio conservato tra i castelli costruiti dai signori di Milano nel XIV secolo.
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