- Lifestyle
- Arte e Cultura
Palazzo Pirelli
Ha compiuto 60 anni, la preziosa opera architettonica, simbolo della città di Milano.
Per tutti i lombardi, e non solo, è il famoso Pirellone, ma in realtà si chiama Grattacielo o Palazzo Pirelli ed è la sede del Consiglio della Regione Lombardia.
Con i suoi 31 piani, 710 scalini e 127 metri di altezza, è stato il primo edificio in città a superare il Duomo di Milano con la sua pregiata Madonnina. Quando venne ultimato, era anche uno dei grattacieli più alti d’Europa e mantenne il primato in Italia per ben 35 anni.
Sebbene siano passati diversi anni e altrettante nuove costruzioni, è ancora oggi tra gli edifici italiani più alti e non ha nulla da invidiare ai grattacieli moderni della Milano contemporanea. Perché il Pirelli non è solo un Palazzo, ma è un vero e proprio simbolo della città, un'icona senza tempo.
Nato a metà degli anni "50 su progetto del maestro Gio Ponti, ha visto il suo sviluppo grazie a importanti collaborazioni del calibro di Valtolina, Fornaroli, Nervi, Rosselli, Dell’Orto e Danusso. I lavori di costruzione iniziarono nel 1956 e terminarono solamente quattro anni dopo, quando il 4 aprile del 1960, ne venne realizzata l’inaugurazione.
Conosciuta in tutto il mondo per la produzione di pneumatici, fu proprio l’azienda Pirelli a commissionarne la realizzazione, a causa della necessità di ricostruire i propri stabilimenti distrutti dai bombardamenti. Così, il Pirellone divenne un simbolo della ripresa dalla Seconda Guerra Mondiale, un segnale per mostrare l’innovazione e la forza, non solo di Milano, ma anche della Lombardia e di tutto il Paese. Passarono gli anni del boom economico, fino a quando nel 1978 venne acquisito da Regione Lombardia per ospitare inizialmente la Giunta e dal 2011 il Consiglio, di cui ne è tuttora la sede.
Il pensiero visionario dei progettisti, ed in particolare quello dell’ingegnere Nervi, permise di realizzare una struttura unica nel suo genere: un equilibrio tra carichi e spazi che diede vita a uno degli edifici in cemento armato più robusti e sicuri nel mondo.
Il forte impatto visivo lo si nota appena si esce dalla Stazione Centrale di Milano in Piazza Duca d’Aosta: lo sguardo si alza verso le grandi vetrate che riflettono l’azzurro del cielo e si armonizzano con i piloni in solido calcestruzzo, sullo stile del razionalismo italiano.
Sulla sommità è presente il Belvedere, dedicato a Enzo Jannacci e fruibile in particolari occasioni come incontri, mostre ed eventi. Da qui, si può ammirare un panorama mozzafiato dalla città sottostante fino alle vette innevate delle montagne lombarde.
Oggi il 26° è il Piano della Memoria, in ricordo del tragico incidente aereo che il 18 aprile 2002, vide la collisione di un velivolo da turismo e causò diversi feriti e tre vittime, il pilota e due dipendenti regionali.
Il moderno Auditorium è invece intitolato a Giorgio Gaber e ospita diversi eventi, convegni e conferenze.
Da non perdere, la mostra “Storie del Grattacielo. I 60 anni del Pirellone tra cultura industriale e attività istituzionali di Regione Lombardia”, che ripercorre i principali accadimenti storici avvenuti durante gli anni di costruzione del Palazzo. Un percorso cronologico ricostruito grazie a racconti, manoscritti e fotografie d’epoca, messi a disposizione dagli archivi di Regione Lombardia e dell’Archivio Storico Pirelli.
In attesa dell’effettiva apertura al pubblico, è possibile scoprire la mostra virtualmente, visitando il sito www.60grattacielopirelli.org. L’iniziativa è promossa dalla Giunta e dal Consiglio di Regione Lombardia, curata dalla Fondazione Pirelli e dall’architetto Alessandro Colombo e realizzata grazie alla collaborazione di Pirelli e FNM Group.
Palazzo Pirelli ospita la mostra “50 anni di Lombardia”, realizzata da Regione Lombardia, Giunta e Consiglio, con il supporto di Ansa e Rai che hanno fornito documenti originali e immagini d’archivio. I sedici pannelli presenti descrivono la storia dell’ente, dal 1970, anno di istituzione del primo Consiglio, fino ad oggi, attraverso le vicende sociali e i principali eventi politici accaduti. Un racconto dell’identità, dell’istruzione e della società lombarda da scoprire e non dimenticare.