- Arte e Cultura
Carate Brianza
Dalla Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Villa Cusani Confalonieri, Carate Brianza è un piccolo scrigno da scoprire.
A Carate Brianza, nel cuore della Valle del Lambro, si trova una delle più belle basiliche romaniche lombarde. Nel centro storico, la chiesa parrocchiale che ospita tele di Francesco Hayez e di Daniele Crespi e la deliziosa Villa Cusani Confalonieri con il suo parco.
In epoca romana, l’abitato di Carate Brianza sorgeva lungo la Via Regina che dal porto di Cremona conduceva fino alle montagne della Valchiavenna, passando da Milano e dalla Brianza.
Grazie a questa posizione strategica, nel cuore della Valle del Lambro, in età comunale, Carate Brianza fu teatro di alcuni scontri sanguinosi tra le famiglie Della Torre e Visconti che si contendevano il controllo di Milano. Proprio a quest’epoca risale la costruzione di un castello, poi inglobato nel Villa Cusani Confalonieri. Oggi la villa ospita la biblioteca civica ed è circondata da un grande giardino all’italiana, aperto al pubblico.
A breve distanza, nel centro storico di Carate, si trova la chiesa parrocchiale dei Santi Ambrogio e Simpliciano, al cui interno sono custodite tele di Francesco Hayez, Daniele Crespi e una "Natività" del Malosso datata 1584.
All’epoca medievale risale anche la splendida Basilica dei Santi Pietro e Paolo, nella frazione di Agliate. Costruita tra il X e il XI secolo, è un gioiello di architettura romanica. La facciata è stata realizzata utilizzando ciottoli del Lambro. A fianco della Basilica, un Battistero, anch’esso in stile romanico, dalla rara pianta ennagonale. All’interno della Basilica, i resti di un prezioso ciclo pittorico risalente alla fine del X secolo.
Il fiume Lambro, che scorre proprio a fianco della Basilica, ha rivestito un ruolo fondamentale per la storia e lo sviluppo di Carate Brianza. Lungo il suo corso infatti sorgevano numerosi mulini e filatoi. Come l’ex filatoio Krumm, nella frazione di Realdino, con il suo villaggio operaio, gioiello di archeologia industriale. Qui un antico detto sostiene che “si visita l’acqua e si beve il vino”. La zona è ricca di grotte scavate nel ceppo da cui ancora oggi sgorga acqua fresca. Ancora oggi la frazione accoglie numerose osterie, tra cui una delle locande più antiche di tutta la Lombardia.
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