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Biassono
Ogni anno in migliaia arrivano per il GP d’Italia. Ma Biassono, in provincia di Monza e Brianza, custodisce tanti tesori da scoprire.
Attraversato dal fiume Lambro, Biassono è uno dei principali punti di accesso al Parco di Monza. In particolare, la seconda domenica di settembre, migliaia di appassionati di motori passano da qui per assistere al Gran Premio d’Italia di Formula 1.
Ma l’Autrodromo non è di certo l’unico richiamo. Da non perdere a Biassono c’è anche Villa Verri, il bel palazzo in piazza Italia costruito all’inizio del Settecento in stile barocchetto lombardo, che ha visto ospiti alcuni illustri esponenti dell’illuminismo, dai fratelli Pietro e Alessandro Verri, a Cesare Beccaria e Giuseppe Parini.
Accanto alla villa, oggi sede del Municipio, ha sede il Museo Civico Carlo Verri fondato nel 1977. Diviso in due sezioni, una di etnografia e una di archeologia, il Museo custodisce alcuni importanti ritrovamenti di epoca romana. Dal 2006 ospita anche il percorso “Segno Scrittura Stampa” dedicato all’evoluzione della comunicazione dalla nascita della scrittura a oggi (info in questa pagina). Mentre dal 2009 è stata inaugurata la sezione distaccata presso Cascina Ca' Nova, dove sono esposti diversi attrezzi utilizzati per la lavorazione della terra, dalla semina al raccolto e al trasporto dei prodotti agricoli.
Poco distante dal Museo, sull’altro lato di piazza Italia, merita una visita lo storico Palazzo Croce Bossi. L’attuale configurazione dell’edificio risale al Cinquecento, quando è stato ristrutturato un complesso precedente con l’aggiunta del portale in arenaria, dell’accesso porticato (su cui poggia una loggetta) e delle decorazioni pittoriche sulle pareti e sui solai in legno. Il palazzo - oggi di proprietà del Comune - ospita la biblioteca e l’aula didattica del Museo Verri.
Spostandosi di poco, sempre nel centro storico di Biassono, in via Asperto si trova la Chiesa parrocchiale di San Martino. Le prime testimonianze della chiesa risalgono al XIII secolo ma si ipotizza che la sua fondazione sia ancora più antica. La sua particolarità? Sulle pareti del presbiterio sono conservate tele del Seicento. Allo stesso periodo risalgono gli arredi lignei della sagrestia.
Infine, da non perdere una visita al Santuario della Madonna della Brughiera (in via Don Consonni). La piccola chiesa, costruita nel 1834 dopo un’epidemia di colera, custodisce al suo interno una preziosa pala d’altare: una Vergine adorante di scuola bolognese, risalente ai primi anni del Cinquecento. Un altro tesoro è custodito in una delle cappelle. Si tratta di una Madonna Annunziata realizzata da un allievo della scuola del Nuvolone.
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