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Albavilla
Quella di Albavilla è una storia antichissima ed è uno dei centri bagnati dal lago di Alserio
Da sempre meta di villeggiatura (non a caso si chiama “villa”), Albavilla è immersa nel verde. Oggi più che mai prediletta dai milanesi, che la scelgono per sfuggire al ritmo frenetico della città.
Circondata da boschi di castagno, faggio, rovere, frassino e acero, è anche terra di flora protetta, quindi attenzione a non “prelevare” narcisi o giaggioli, che sono una gioia, ma solo per gli occhi!
Un proverbio albavillese? “Quand el vegn la fous d’està, la stagion la va a maa”. Cioè: la stagione andrà male, se in estate l’acqua scorrerà nella “foce”, che è l’antico lavatoio situato ancora oggi nel centro storico del paese.
Da vedere il Buco del Piombo, l'imponente grotta legata al ritrovamento del cosiddetto Banco degli Orsi, un notevole accumulo di ossa di Ursus spelaeus, mammifero plantigrado che si estinse at-torno a 18-20.000 anni fa, durante l'ultima avanzata glaciale. Anche l'uomo, nei secoli, ha lasciato tracce in questa grotta, usata come rifugio nei periodi di guerra o come ricovero per sfuggire a pestilenze.
Una gita all'Alpe del Viceré è una tappa obbligata. Questo altopiano si allarga sui contrafforti del monte Bollettone, a quota 903 metri sopra l'abitato di Albavilla. È comodamente raggiungibile dal paese con una strada carrozzabile di 6 chilometri. L'area dispone di parcheggi e aree per pic-nic, ma sono presenti anche ristoranti e rifugi.
Il monte Bolettone è uno dei luoghi naturali più belli del triangolo lariano e il sentiero per arrivare in vetta è abbordabile anche da escursionisti alle prime armi. La vista è straordinaria: prima il gruppo delle Grigne, il Resegone, i Corni di Canzo e Cornizzolo, poi il lago di Como e un panorama a 360° che comprende gran parte dell’arco alpino e prealpino.
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