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Albese con Cassano
In epoca romana, da Albese passava una strada a dir poco strategica: la Via Regina
Il territorio di Albese con Cassano corrisponde senza grandi variazioni a quello disegnato, all’inizio del Settecento, nelle mappe del catasto teresiano.
Andando indietro nei secoli, all’origine dei primi insediamenti in questa zona stanno certamente fattori elementari come l’esposizione al sole anche nei mesi invernali (adatta alla coltura della vite) e la presenza di fonti e di corsi d’acqua, ma anche la vicinanza a direttrici utili per il commercio come, in epoca romana, la via Regina.
La scarsa fertilità del suolo e la fatica di sostenere l’economia locale con la sola agricoltura, favorì, nell’Ottocento, lo sviluppo di attività manifatturiere, stabilimenti serici e cotonifici a cui faceva comodo la disponibilità di acqua da utilizzare sia come forza motrice che per le vasche di trattura. Il XIX secolo vede così l’apertura di diverse filande sia ad Albese che a Cassano.
Tra i corsi d’acqua che solcano il comune di Albese con Cassano, il più importante è il torrente Cosia. Nasce dalle pendici del monte Bolettone, in territorio di Albavilla, a quota 1.318 metri, e segue un percorso articolato tra Albese, dove arriva scendendo rapidamente a quota 460 metri, Tavernerio e Como, dove va a sfociare nel Lario.
Per raccontare di questo antico e costante legame con l’acqua e per trasmettere alle nuove generazioni la memoria dei luoghi, dal 2004 è stato aperto il Museo Etnografico e dell’Acqua “Lavandée”, sorto non a caso dove si trovava un antico lavatoio del 1822. Luogo di lavoro, ma anche di aggregazione sociale, era il cuore vitale del paese.
Dal 2018 la sede del Museo è stata trasferita nel centro civico Fabio Casartelli, ma del lavatoio che oggi ospita l’Ostello Comunale e della sua storia resta traccia nell’esposizione permanente del museo.
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