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Palazzo Gallio
Sulle rive di Gravedona, una dimora storica che regala un tuffo nel passato su un panorama suggestivo
Sotto la loggia un’iscrizione recita “Tolomeo Gallio […], attratto dal clima temperato e dall'amenità del luogo ornò e rese più illustre il nobile paese di Gravedona con questo grandissimo palazzo con giardini, fontane e piscine nell'anno del signore 1586”
L’imponente palazzo fu edificato nel 1586 dal vescovo Tolomeo Gallio come segno del suo potere feudale sul regno delle Tre Pievi. Da qui il Gallio dominava tutta la riva occidentale del lago di Como fino alla Valtellina. Dalla pianta quadrata con quattro torri agli angoli, fu costruito sopra le macerie dell’antico castello di Gravedona, di cui è possibile vedere alcuni resti nel parco.
Gli interni sono divisi in numerose sale, che ai tempi del vescovo erano riccamente decorate ed esibivano vasi pregiati, pitture importate da terre lontane e tavole di ebano e avorio incastonate di pietre preziose.
Dopo la morte di Tolomeo Gallio la dimora fu ereditata dai nipoti, i duchi d’Alvito, che fecero trasferire parte degli arredi a Napoli. Agli inizi dell’Ottocento il palazzo passò nelle mani di vari privati, non prima di essere stato utilizzato da francesi e spagnoli come ospedale.
Oggi è sede della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio.
Orari
Aperto al pubblico in occasione di concerti, mostre d'arte ed esposizioni