- Arte e Cultura
Il Palazzo della Loggia
Sorto in sostituzione di una precedente loggia costruita fra il 1434 e il 1436, la sua edificazione fu solennemente iniziata nel 1492 e proseguì sino al 1570 circa, con la soprintendenza di numerosi architetti:
Tommaso Formentone e poi Gasparo da Coirano, Andrea Palladio, Jacopo Sansovino, Galeazzo Alessi, Giovanni Rusconi e Ludovico Beretta.
Presenta al piano inferiore un grande porticato diviso in nove campate su colonne, con volte a crociera, cui si accede su tre lati attraverso tre ampie arcate a tutto sesto su pilastri compositi di ordine corinzio.
Impreziosisce l'edificio la ricchissima decorazione scultorea in marmo della facciata, nei capitelli delle colonne e nelle lesene, nei busti classicheggianti dei pennacchi, nei soprarchi recanti tondi con teste di imperatori.
Attraverso un portale maestoso progettato da Stefano Lamberti (1552), fiancheggiato da due fontanelle nelle nicchie laterali, opera di Nicolò da Grado, si accede dal porticato all'interno dell’edificio, dove hanno sede le massime istituzioni comunali.
Il blocco superiore fu completato nel corso del sec. XVI: alternate a lesene decorate, tre grandi finestre architravate, in corrispondenza dei fornici inferiori, ritmano i lati della costruzione alternando parti libere ad altre ricoperte di decorazioni marmoree, secondo il gusto manierista.
La copertura a carena di nave, che sostituisce quella costruita “ad attico”, in forme tardo barocche, nel 1769 da Luigi Vanvitelli, risale al 1914, quando, dopo secoli di alterne vicende, venne ricostruita su imitazione di quella originaria, distrutta dallo spaventoso incendio che nel 1575 deturpò l'interno del palazzo, incenerendo, fra le altre opere d'arte, dipinti del Tiziano.
Un monumentale scalone ottocentesco di gusto neorinascimentale, terminato nel 1902, conduce al piano superiore, per la maggior parte occupato dal "salone vanvitelliano", dal nome dell'architetto che ne curò la progettazione (1773): Luigi Vanvitelli.