- Arte e Cultura
Fontana dei Fiumi
La torre della Pallata fu eretta, utilizzando resti di edifici romani, lungo le preesistenti mura medievali, a difesa della porta di San Giovanni.
Persa la funzione difensiva, svolse quella di deposito del tesoro comunale, magazzino annonario e prigione. La fontana sul lato ovest della torre fu realizzata nel 1597 su progetto di Pietro Maria Bagnadore (architetto bresciano artefice delle principali trasformazioni urbane di quegli anni: il palazzo del Nuovo Monte di Pietà, i portici di piazza Loggia, la piazza del mercato).
All’interno di una partitura scenografica ricca di simboli e riferimenti mitologici egli collocò un insieme di figure, scolpite da Antonio Carra da Lugano (detto il Tramarino) e dal veronese Valentino Bolesini, i quali ricevettero un “compenso di 380 scudi” per il loro operato.
Brescia, rappresentata in veste di Pallade, sovrasta due divinità fluviali ed un tritone che butta acqua da due buccine, ovvero due conchiglie tortili. I due uomini sdraiati, seminudi e barbuti, ricalcano l’iconografia classica dei fiumi di età ellenistica, come il celebre “Nilo” dei Musei Vaticani (I sec. d.C.): alludono alla ricchezza d’acqua del territorio bresciano e dei fiumi Garza e Mella, ricchezza che ha dato vita alle secolari attività per la lavorazione dei metalli (fucine, magli ecc); imbracciano due cornucopie, simbolo di abbondanza. Tradizionalmente si diceva che chi avesse bevuto l’acqua della fontana non sarebbe più andato via da Brescia.