- Arte e Cultura
Villa Pertusati e la sua fontana
Una visita alla storica dimora nel centro di Comazzo
Cosa vedere a Comazzo? Scopri i segreti della dimora settecentesca Villa Pertusati, il suo splendido giardino e la storia della sua leggendaria fontana musicale.
Il Lodigiano riserva numerosi tesori nascosti e poco conosciuti, ma certamente meritevoli di una visita che appaga gli occhi e la curiosità dei viaggiatori più attenti. Ecco un breve tour all’interno della dimora settecentesca e del suo vasto giardino.
La storia di Villa Pertusati
Il piccolo comune di Comazzo (con i suoi circa 1400 abitanti) si trova nei pressi del Parco Adda Sud. Proprio qui, circondato dal suo giardino, sorge Villa Pertusati.
Il Palazzo fu commissionato nel 1747 da Cristoforo Pertusati, maresciallo delle armate imperiali del principe Eugenio di Savoia. All’epoca, per rendere ancora più maestoso l’edificio, fu creato un immenso giardino decorato da cascate e fontane, con statue di ninfe che spiccavano tra i vari viali simmetrici.
L’architettura della Villa
Per osservare lo storico edificio di Comazzo non dovrai fare molta strada. Villa Pertusati si trova, infatti, nel centro del paese (in Via Palazzo Pertusati 25) in posizione dominante rispetto al centro abitato. La dimora presenta uno schema planimetrico ad U, ed è oggi sede del municipio e del nuovo archivio del comune, un centro polifunzionale con ludoteca e centro diurno, con spazi destinati alle associazioni del territorio.
La fontana delle sette note
Nel giardino di Villa Pertusati c’era un tempo anche una maestosa fontana caratterizzata da sette gradini. La leggenda narra che lo sgorgare dell’acqua producesse il suono delle sette note, poiché ad ogni gradino ne era associata una. La fontana fu costruita nel Settecento da Carlo Croce, architetto e ingegnere idraulico che si occupò della realizzazione dei giardini intorno al Palazzo. Con i suoi mattoni rossi in contrasto con il verde del prato, il monumento dava un tocco “magico” alla distesa verde voluta da Cristoforo Pertusati. Oggi sono ancora visibili i resti del colonnato che circondava la Villa e le statue delle due ninfe sdraiate. Anche se negli anni si sono susseguiti vari interventi per restaurarla (l’ultimo risale al 1998) oggi della fontana restano solo le rovine. L’unico modo per ammirare la sua originale bellezza è osservare le tavole incise da Marcantonio Dal Re e riunite nella raccolta di stampe Bertarelli di Milano.