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Corno di S. Giovanni a Lovere
Accesso: da Piazza Garibaldi a Lovere prendere via Matteotti e risalire per via Oprandi; giunti alla rotonda, prendere la prima strada a destra e proseguire poi lungo via San Maurizio, quindi imboccare (a destra) le XXV Aprile e 1° Maggio.
Qui, svoltare in via Gerone e parcheggiare l'auto negli appositi spazi. Il tutto in 5 minuti. Proseguire quindi a piedi lungo via Castelliere, dapprima su strada asfaltata e poi su sentiero. Poco prima del sentiero sulla destra è sita una fontana.
Continuando lungo il sentiero panoramico anche su sassi e nel bosco, dopo circa 20 minuti si giunge alla prima torre, quella del 24 maggio, alla cui base è posta una freccia rossa che indica la sinistra. Tenendo la destra e indossando il casco, si arriva ad una nicchia creata da un grosso masso appoggiato alla parete del Corno Grande dov'è possibile fare base. All’interno si trovano delle bacheche con alcune vie.
La via parte proprio vicino alla base. Si può notare in bianco, anche se sbiadito, il nr. 4. Nella via ci sono ancora i chiodi originali di quando è stata aperta nel giugno ’44. Essendo però i Corni di San Giovanni la “palestra” principale dei CAI di Lovere, sono stati messi ottimi fix del 12 ed altri affari vari. Dunque una salita sempre in piena sicurezza. Anche le soste sono ok. Dalla base si risale l’evidente fessura che poi si biforca (la barchetta…) ma continuare a risalirla fino al suo termine. La sosta è vicino ad un albero dopo circa 25 metri.
E' un 5c in termini sportivi. Traversare a sinistra e poi rimontare un difficile, quanto evidente tetto, sorpassatolo, poco sopra c’è la S2. Credo che al tetto si possa dare 6b. A questo punto consiglio di fermarsi e di scendere in doppia. Questo perché da lì in poi la roccia è instabile nel vero senso della parola. Si muove tutto. Si può arrivare in cima 540 mt. ca s.l.m.(dove c’è una madonnina…), risalendo la cresta, ma ci sono tanti altri bei itinerari per farlo: tipo la via Sud o l’Ulivo anche…
Arrivati eventualmente alla madonnina volgete lo sguardo poco sotto e noterete su una roccia rivolta a NO due anelli per calata: DISCESA in doppia! E’ una discesa su strapiombo, non limitatevi ad arrivare a terra ma, con faccia alla roccia, scendete alla vostra sx superando ancora un evidente tratto verticale di massi incastonati, per una ventina di mt. fino a toccare il sentiero: il recupero delle corde è fattibile anche se da quella posizione fanno un bell’angolo. Scendere il sentiero che in 5 min. porta alla base.