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Tour in A35: Ospitaletto
Il nome di Ospitaletto deriva da piccolo ospedale, definizione molto comune a diverse località situate lungo vie importanti dove si edificavano ospizi e alberghi per pellegrini e viandanti.
Ma non solo, quel luogo posto a cavallo di due strade che incrociavano i destini di uomini, donne e soldati provenienti dai quattro punti cardinali, era l’ideale anche per tessere trame e scambi commerciali in più era congeniale all’incontro delle persone, soprattutto mercanti o avventurieri. Sorto come Hospitium e menzionato per la prima volta come Comune nel 1369, il paese ha registrato nel corso dei secoli pesanti trasformazioni a causa delle numerose invasioni subite.
Oggi Ospitaletto è il luogo in cui è bello abitare e dove lavoro e occupazione trovano ogni giorno importanti conferme. Tra i monumenti da visitare sicuramente merita la parrocchiale, edificata a partire dal 1687 e consacrata nel 1720, dedicata a san Giacomo Apostolo. La chiesa è in stile tardo cinquecentesco con un vano unico e la volta a botte comprendente la navata e il presbiterio. La facciata è adornata di statue, l’interno presenta sette altari, alcuni in stile barocco e altri in neoclassico. Notevoli le opere d’arte firmate da Antonio Paglia, dal Romanino (una Pietà incastonata all’interno di una tela più grande firmata da Antonio Gandino, forse proveniente dalla precedente parrocchiale, è dedicata alla Risurrezione di Cristo) e di Giuseppe Tortelli.
Bello e suggestivo è anche il campanile – solenne, svettante, imperioso, sovrastante ogni altra costruzione –, che il parroco fece ricostruire a fianco della parrocchiale.
Se potete, non rinunciate a camminare in su e in giù per il paese: scoprirete angoli e anfratti degni d’attenzione e storie mai uguali. Dentro questo itinerario degni di attenzione vi appariranno alcuni palazzi che sorgono a ridosso della via centrale del paese. Di sicuro interesse sono la biblioteca, ospitata in un vecchio edificio completamente restaurato e il Municipio.
Obbligatoria è una sosta a Lovernato che da secoli è frazione di Ospitaletto, sebbene nei primi periodi di sviluppo di questa zona fosse in realtà il borgo principale. Lovernato è soprattutto il suo Santuario dedicato alla Vergine Maria, un piccolo-grande scrigno d’arte. Se ne sta rannicchiato tra case e per poterlo visitare è necessario industriarsi per capire il meccanismo che regola aperture e chiusure. Ma poi, quando lo vedete, rimarrete convinti che ne valeva la pena. Siamo immersi in un’antica chiesa campestre, chiamata Santa Maria di Lovernato in cui si celebra la Natività della Vergine Maria. La chiesa, di origine quattrocentesca, è a navata unica con due grandi archi che la suddividono in tre campate, ed è dotata di un’abside di forma quadrata.
L’elemento di principale interesse della chiesa è costituito dal doppio registro di affreschi che, sebbene siano stati realizzati cinque secoli fa, sono stati scoperti solo negli anni Quaranta del Novecento. Affreschi che sono dedicati alla Madonna, ai Santi Antonio Abate, Erasmo, Firmo, Genesio, Rocco e Sebastiano, e al Beato Simonino da Trento. La varietà e la qualità delle pitture fanno di questa chiesa un esempio di grande importanza nel panorama artistico rinascimentale lombardo.
Seguite il consiglio, se passate da Ospitaletto fermatevi, entrate e perdetevi nei vicoli. Poi, con serena calma, uscite dal centro ed osservate la campagna che intorno regala emozioni e colori.