- Arte e Cultura
Paul César Helleu. Ritratti di donna
Esposizione in Campo quadro
Paul César Helleu. Ritratti di donna
Esposta per la prima volta in Campo quadro la donazione del collezionista Carlo Grassi
A cura di Veronica Vittani e Francesca Testoni
La Pinacoteca civica di Como, nello spazio Campo quadro, celebra la collezione Carlo Grassi con l’esposizione di otto ritratti di donna dell’artista francese Paul César Helleu appartenenti al collezionista Grassi e donati ai Musei civici cittadini dalla moglie, Nedda Mieli, nel 1985 in memoria del figlio Gino, morto volontario durante la Seconda Guerra Mondiale a soli 18 anni.
Paul César Helleu (1859–1927) è stato un pittore e incisore francese della Belle Époque, noto soprattutto per i suoi ritratti di donne eleganti e sofisticate, spesso dell’alta società. Il suo stile si è sempre distinto per l'uso di linee fluide e delicate, con una particolare attenzione ai dettagli dei volti, dei capelli e dell’abbigliamento delle sue modelle. Nella sua arte Helleu riusciva a catturare l'essenza e la grazia femminili, utilizzando colori tenui e giochi di luce. I suoi ritratti trasmettono, ancora oggi, un senso di raffinatezza e intimità, con una grande attenzione ai dettagli e una forte sensibilità estetica.
La donazione – esposta in Campo quadro dall’8 marzo all'11 maggio 2025 con la curatela di Veronica Vittani e Francesca Testoni - è frutto del prezioso lavoro di consulenza e intermediazione dello storico dell’arte Alberto Longatti che ne capì anzitempo il valore definendo Helleu “un virtuoso della Belle Époque di grande piacevolezza descrittiva e sicura professionalità” e le sue opere “eccellenti per la consumata abilità nell’incisione e la grazia dei soggetti femminili”.
Lo "stile Helleu", contraddistinto da eleganza, raffinatezza e un'inconfondibile grazia femminile, riscosse un enorme successo a Parigi, Londra e New York. In mostra trova spazio anche l’immagine di sua moglie Alice, modella prediletta, immortalata nell’unica opera orizzontale della serie.
Oltre ai volti di donna realizzati con la tecnica della puntasecca, sono esposti un ritratto realizzato da Boldini che raffigura Helleu stesso e una testa in gesso di Troubetzkoy, anch’esso ritratto di Helleu, in stile “scapigliato”. Come scrisse Longatti “l’insieme delle opere forma una piccola ma abbastanza significativa personale di Helleu [...]”.
Ripercorrendo le tappe storiche, Carlo Grassi (1886-1950) fu un industriale di origini italiane, nato in Grecia e trasferitosi in Egitto alla fine dell'Ottocento, dove divenne un noto produttore e commerciante di tabacco. Nel 1918 sposò Nedda Mieli, anch'essa di origini italiane, e insieme trascorsero diversi periodi in Italia. Oltre alle residenze di Roma e Milano, possedevano una vasta tenuta, "Salterio", a Lora, che negli anni '40 fu donata all'Opera don Guanella di Como e oggi ospita la Casa di Gino. Fu proprio questa villa a diventare la sede della loro vasta collezione d'arte, che includeva, tra le altre cose, antichità egizie (donate nel 1951 ai Musei Vaticani), oggetti d'arte orientale, grafiche, e opere di artisti come Manet, Van Gogh, Ensor, Cézanne, ma anche del XIX secolo italiano, del Divisionismo, e dei protagonisti delle avanguardie (Boccioni, Balla), fino agli artisti degli anni tra le due guerre (Morandi, De Pisis, Tosi). Questa straordinaria raccolta fu donata al Comune di Milano nel 1956 e oggi è esposta alla Galleria d'Arte Moderna.
La donazione al Comune di Como, da parte di Nedda Mieli, avvenne nel 1985, ma le opere giunsero in Pinacoteca solo all’inizio degli anni 2000. Nel 1982 Nedda Mieli Grassi fu insignita del Premio Stecca Città di Como come “mamma della Casa di Gino” e nel 1986 le fu riconosciuto l’Abbondino d’oro, la massima onorificenza che il Comune di Como riserva alle proprie benemerenze.
Nedda Mieli, il marito Carlo Grassi e il figlio Gino riposano nella cappella della Madonna delle Grazie, all’interno del compendio della Casa di Gino a Lora.