• Arte e Cultura

Tra antiche memorie e paesaggi maestosi

Questa zona, più velocemente raggiungibile da Milano grazie al sistema delle superstrade e che sbocca nel Trivio di Fuentes, offre la possibilità di una bella visita in giornata. Muovendosi in auto, mentre con i mezzi pubblici (treno e bus locali) risulta molto complesso, è possibile raggiungere più tappe dell’itinerario.

 

Luogo ricco di memorie e suggestivo è l’abbazia di San Pietro in Vallate a Piagno che si raggiunge a piedi dal nucleo di case della frazione omonima di Cosio Valtellino. Posta in posizione dominante sul percorso del fondovalle l’antica abbazia romanica è uno degli edifici più antichi e importanti della Valtellina. Del complesso restano il campanile e parte dei muri perimetrali della chiesa.

Il complesso, composto da chiesa e convento, fu edificato nel 1078, quando Ottone e Bonizza dell'isola Comacina donarono i terreni ai monaci di Cluny (ramo riformato, dell'ordine benedettino). Più tardi, nel 1024 , il convento venne collegato al priorato di Piona, sul lago di Como, che è tutt'ora sede benedettina. Non si conoscono i motivi della decadenza del monastero di Vallate e poi del suo abbandono che, pare, fosse già completo poco dopo la metà del sec. XVI.

La chiesa aveva inizialmente due navate coronate da absidi. La minore aveva incorporato il campanile, breve e robusto. Esso tuttora è il segno che, nel territorio, riaccende la memoria di tutto il complesso. Molto interessanti sono le decorazioni esterne dell'abside, caratterizzate dalla presenza di piccole semicolonne, finestre strombate, archetti e greche. Il sapiente uso della più comune pietra locale permise di raggiungere il massimo dell'espressività. Il restauro del monumento si deve all'ing. Antonio Gussa di Como tra il 1914 e il 1916.

Non lontano dalla frazione, sulla strada che conduce alla SS.38 è possibile anche visitare una chiesetta, semplice, bianca e dalle forme molto piacevoli. È dedicata ai santi Gervasio e Protasio.

Lasciato il versante orobico, attraverso il ponte di Ganda, si passa sulla pedemontana retica (ora S. 104 in antico detta Valeriana), che è sicuramente un tracciato antichissimo e che vede crescere la sua importanza al variare degli assetti della dominazione sulla Valtellina. La strada tocca solo marginalmente le case di Traona, che si staglia alta sul conoide del torrente Vallone. Dell’insediamento si riconosce la chiesa principale innalzata su poderose arcate. Borgo fiorente, sviluppatosi nel Medioevo per la presenza dei Vicedomini di Como che tenevano il castello di Domofole in val di Mello.

Vale la pena di salire fino alla chiesa arcipretale di S. Alessandro per godere di un meraviglioso panorama, che si estende a tutta la Bassa Valle e permette di capirne la storia dei luoghi. L’interno della chiesa, ampio e maestoso nella sua unica navata, ha molti affreschi dipinti da Giacomo Parravicini detto il Gianolo, di particolare effetto scenografico sono le figure che adornano l’arco trionfale e la “Gloria di S. Alessandro”. 

Anche nel centro storico di Traona, borgo di grande importanza in epoca medievale, è possibile vedere alcuni edifici particolari (palazzo Parravicini, casa Torri, casa Masseroni, ex-palazzo comunale, casa Bellotti, palazzo Vertemate) tra i quali consiglio la chiesa di Sant'Ignazio, posizionata di fronte al palazzo Parravicini, inserita nella cortina stradale con la sua facciata sormontata da una torretta campanaria, chiesa che Ignazio Parravicini volle far erigere nel 1780 dinanzi al proprio palazzo. Di questa dimora, entrando nel portone, si può ammirare la corte porticata con archi e colonne su due piani.  L’interno della chiesa è sorprendente, una piccola aula a croce greca inscritta in un quadrato e coperte da una cupola sormontata da lanternino da cui filtra una luce intensa che dilata lo spazio. Anche dalla piccola sacrestia la luce filtra nell’oratorio dalle aperture del deambulatorio, con un raffinato e morbido effetto scenografico.

La complessità di queste edificio, costruito quando già stava affermando Neoclassicismo, è straordinaria rispetto alla cultura architettonica della Valle: sono assunti, infatti, temi, motivi e soluzioni del Barocco romano. L'architetto incaricato del colto progetto fu Petro Solari di Bolvedro nel periodo 1780-1781, egli era particolarmente attivo in Valtellina e Valchiavenna, ma era aggiornato anche sulle esperienze artistiche delle capitali europee.
 

Lasciato il borgo di Traona è possibile inoltrarsi tra i valloni dei tributari dell’Adda e procedere verso Mello, dove, sullo strapiombo del torrente, si innalza il Castello di Domofole; sulla costiera solatia “dei Cech”, infatti, fu edificato in un’epoca non ben definita, probabilmente intorno 1100. Utilizzato come presidio dai feudatari del Vescovo di Como, nel corso degli anni è stato oggetto di distruzione e ri-costruzioni. Oggi sono visibili soltanto la torre centrale, parte del muro di cinta e parte delle chiese edificate nelle sue vicinanze. La torre, a pianta quadrangolare, è costruita con spessi muri di pietre squadrate con intercapedine riempita di malta e pietre, data la presenza di numerose finestre e feritoie, si deduce che l’interno fosse abitabile. 

È curioso che come molte fortificazioni, anche dell’area lariana, il castello alto medioevale era chiamato popolarmente Castello della Regina per diffusa credenza che si avesse dimorato la regina longobarda Teodolinda. È probabile, invece, che la fortezza sia stata piuttosto prigione di una meno nota regina longobarda accusata ingiustamente di aver tramato per far morire il marito, il re Arioaldo (o Rodoaldo), con la complicità del duca di Toscana, Tosone. Innumerevoli sono i racconti e le leggende che nei secoli hanno favoleggiato riguardo al castello di Domofole; fantasmi, streghe ed eroi, che popolavano immaginario collettivo nella valle, hanno preso immagine e consistenza attorno a queste antiche mura.


Testo a cura di SARA NUZZI, guida abilitata ConfGuide-GITEC 

Se questo racconto ti è piaciuto, CLICCA QUI per scoprire le sue varie proposte d'itinerario.


Dello stesso tema

Lombardia in 5 Castelli

Fortezze inespugnabili, con suggestivo affaccio sul lago o abitate da misteriosi fantasmi. Cinque castelli da non perdere in Lombardia
  • Arte e Cultura
Lombardia in 5 Castelli

Val Cavallina: alcuni buoni motivi per visitarla

  • Arte e Cultura
Val Cavallina: alcuni buoni motivi per visitarla

Sabbioneta, il Polo Museale "Vespasiano Gonzaga"

  • Arte e Cultura
Sabbioneta, il Polo Museale

Siti palafitticoli preistorici delle Alpi

Villaggi preistorici eccezionalmente conservati
  • Arte e Cultura
Siti palafitticoli preistorici delle Alpi

Castiglione Olona, il sogno di un Cardinale

Il borgo di Castiglione Olona, un’oasi rinascimentale nascosta fra le colline della provincia di Varese
  • Arte e Cultura
Castiglione Olona, il sogno di un Cardinale

Clusone, gemma della Val Seriana

Incantevole borgo di alta valle, Clusone è caratteristica per case e chiese dipinte e inaspettate opere d’arte e ingegneria
  • Arte e Cultura
Clusone_Danza Macabra

XVI Concorso Triennale Internazionale di liuteria

4 settembre - 10 ottobre 2021
  • Arte e Cultura
XVI Concorso Triennale Internazionale di liuteria

Monza e Brianza in 7 Musei

Dal Tesoro del Duomo al MEMB, sono tanti i musei dove scoprire la storia, l'arte e la cultura locali
  • Arte e Cultura
Monza musei

A spasso per il Parco Agricolo sud-est di Milano

  • Arte e Cultura
Parco Agricolo Sud Milano

Musei Lecco

Conosciuta soprattutto per 'I Promessi Sposi' di Manzoni, Lecco è ricca anche di storia e cultura da scoprire grazie ai Musei Civici
  • Arte e Cultura
Musei a Lecco: tanti luoghi da visitare

Vaprio d'Adda

A metà strada tra Bergamo e Milano è situato sul confine tra le due province segnato dal fiume Adda, sul versante milanese
  • Arte e Cultura
Vaprio d'Adda

Borghi e Paesaggi dell'Alto Lodigiano

  • Arte e Cultura
Borghi e Natura dell'Alto Lodigiano

Le 10 destinazioni lombarde più visitate nel 2019

Il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. (M. Proust)
  • Arte e Cultura
Le 10 destinazioni lombarde più visitate nel 2019

Il Museo Civico Carlo Verri

Tradizioni e resti archeologici a Biassono
  • Arte e Cultura
Il Museo Civico Carlo Verri di Biassono

Arlecchino e Brighella, servitori bergamaschi

Alle origini di due tra i più celebri personaggi della Commedia dell’Arte
  • Arte e Cultura
Arlecchino_11403_HR©Ciminaghi-PiccoloTeatroMilano

Monumenti Lecco

Da Manzoni a Stoppani: Lecco attraverso i monumenti
  • Arte e Cultura
@inlombardia

Musei Lodi

La realtà museale di Lodi si presenta eterogenea. Conserva collezioni naturalistiche e scientifiche, archeologiche e d’arte
  • Arte e Cultura
Musei Lodi, Lombardia da visitare

Una giornata al Museo Nazionale Leonardo da Vinci

Uno dei più grandi musei tecnico-scientifici d'Europa
  • Arte e Cultura
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

Galleria fotografica Pavia

Un territorio ricco di attrazioni e di esperienze da poter vivere
  • Arte e Cultura
Pavia dalla A alla Z. Dall'arte al benessere, fino alle tradizioni enogastronomiche

Castelli Sondrio

In montagna tra castelli e roccaforti che sfidano le vette della Valtellina
  • Arte e Cultura
Castelli Sondrio