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Le impronte di Mario Baciocchi a Milano
Un grande architetto, emiliano di origine, Mario Baciocchi, professionista urbanista dell’inizio del 900 (1902 -1974) e lavorò molto per la città di Milano dove ancora oggi sono ben visibili le sue opere.
Si laureò al Politecnico nel 1925 e fu un allievo del maestro Portaluppi. Negli anni 30 Milano era sotto regime e ci furono importanti interventi a cui partecipò anche Mario Baciocchi come il concorso per l’Arengario e piazza Diaz e nel 1938 realizzò la sede del partito per il gruppo rionale di Porta Volta, oggi palazzo della Dogana, in via Ceresio. Poi, all’angolo con via Locatelli costruì la prima torre grattacielo di piazza Fiume, per noi piazza della Repubblica, tra il 1936 e il 1939.
Lo stile di queste costruzioni rappresentano l’essenzialità modernista con la monumentalità classica tipica del 900.
Nel 1939, durante una cena, Baciocchi conobbe Don Luigi Orione e progettò per lui, senza compenso, la sede del Cottolengo in via Caterina da Forlì. Questa amicizia gli procurò molti altri lavori nell’ambito cattolicio e politico tra cui le chiese dell’Immacolata Concezione in piazza Frattini nel 1952, di Sant’Angela Merici nel 1951 in via Cagliero, di Sant’Ignazio di Loyola in via Feltre nel 1962.
A capo del Comitato per le nuove chiese della Diocesi in quegl’anni c’era Enrico Mattei e tra i due nacque sin da subito un rapporto di stima e fiducia. Nel 1951 Mattei incaricò proprio Baciocchi di inventare la company town di Agip-Eni lungo la via Emilia. Nel frattempo, gli fu anche affidata la progettazione della rete nazionale di stazioni di servizio Agip. Da ricordare soprattutto il distributore di piazzale Accursio angolo viale Certosa del 1952, in abbandono negli anni 80, trasformato poi nel 2017 in un ristorante.
Ancora oggi a Milano sono ben visibili le opere di questo grande architetto che sicuramente ha dato un forte contribuito alla città meneghina.