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L’Ippocastano di Monticelli Pavese
L’Ippocastano nelle campagne di Monticelli Pavese, rimasto solo dopo l’abbattimento del compagno, è uno dei più grandi esemplari lombardi.
Nella Bassa Padana capita spesso di trovare alberi di notevoli dimensioni solitari, in mezzo ad immense aree agricole.
Questi raramente si trovano lì senza un vero e proprio motivo: in genere venivano piantati per delimitare proprietà terriere o per segnalare l'inizio di una strada di campagna. Assumono così un ruolo di faro vivente, capace di far orientare anche dei giorni di nebbia. Un bell’esempio era la coppia di grandi Ippocastani (Aesculus hippocastanum) all’inizio della strada per Cascina Palazzo, lungo la strada provinciale SP204 a nord di Monticelli Pavese.
Recentemente uno dei due alberi è stato abbattuto per motivi fitosanitari; resta così un unico esemplare, che appare davvero solitario. È un riferimento paesaggistico importante per la zona grazie alle sue dimensioni: il tronco ha circonferenza di oltre 4 metri e mezzo (diametro di 150 cm) e l’altezza supera i 25 metri. È tra i primi ippocastani a livello regionale per grandezza. La specie, originaria dell’Europa Balcanica, è largamente diffusa in Italia come albero ornamentale. Da un punto di vista estetico sono molto apprezzati i fiori bianchi e le grandi foglie costituite da 5 o 7 lamine congiunte. Conosciuti sono anche i frutti, le cosiddette “castagne matte”, non commestibili per l’uomo, ma utilizzate in passato come alimento per i cavalli in ambito veterinario: il nome della specie deriva proprio da questo utilizzo.
Monumento verde liberamente visitabile.