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Serrone della Villa Reale
Progettato dall’architetto Giuseppe Piermarini, fu voluto da Ferdinando d’Asburgo-Este. Notevole il suo roseto
Seconda meritevole sosta del nostro tour a cavallo delle due ruote, il Serrone (chiamato anche Orangerie) è stato concepito nel 1790 per ospitare agrumi e piante esotiche o rare e preziose nel periodo invernale.
Progettato dall’architetto Giuseppe Piermarini, il quale si inspirò all’Orangerie della reggia di Schönbrunn, fu voluto da Ferdinando d’Asburgo-Este che lo inaugurò in occasione del suo ventesimo anniversario di matrimonio con Maria Beatrice Ricciarda d’Este.
Si tratta di una struttura lunga 100 metri, larga 6 e alta 7, estesa lungo il cortile d’onore nell’ala nord della Villa Reale, con 26 grandi finestroni ad arco intervallati da paraste nella parte esterna. Oggetto di diversi interventi interni di restauro, grazie alla previsione di un sistema di pannelli modulari scorrevoli realizzati per adattare i suoi spazi a diverse esigenze, oggi il Serrone ospita manifestazioni culturali ed esposizioni di arte moderna e contemporanea.
Restando sempre all’interno dei giardini di Villa Reale, a fianco del Serrone vi consigliamo assolutamente di non mancare una visita al Roseto del Serrone, tappa ineludibile specie se visitate il Parco di Monza durante i mesi primaverili. Nato nel 1964 su iniziativa di Niso Fumagalli, industriale e presidente della Candy nonché fondatore dell’Associazione Italiana della Rosa, fu realizzato grazie all’estro degli architetti Vittorio Faglia e Francesco Clerici con terreno messo a disposizione dal Comune.
Sede del Concorso Nazionale della Rosa che ogni anno premia la rosa più profumata, la rosa dell’anno e la più bella rosa italiana, il Roseto del Parco di Monza ospita oltre 4.000 varietà di rose create dai rosaisti di tutto il mondo, nonché una sorprendente collezione di varietà antiche, a delimitare un pergolato e un laghetto di ninfee. Un ambiente funzionale e gradevolissimo con percorsi appositamente studiati per il pubblico che si armonizza perfettamente con il magico contesto in cui è inserito.