- Borghi
Palazzo e Torre Crivelli
I segni della nobiltà a Rho sotto la dominazione Spagnuola
Dopo la vittoria definitiva di Carlo V di Spagna a Pavia, per il territorio del ducato di Milano, di cui Rho era parte, iniziò un periodo di dominazione spagnola lungo 170 anni.
A partire dal 1535 i governatori spagnoli che si susseguirono esercitarono un controllo oppressivo del popolo sul piano ideologico e fiscale.
In questo scenario, a partire dalla seconda metà del XVI, il clero iniziò ad acquisire un maggior prestigio e influenza, soprattutto per merito di importanti figure quali San Carlo Borromeo arcivescovo dal 1565 al 1584 e di Federico Borromeo arcivescovo dal 1595 al 1631.
E’ qui che si affacciano i nuovi aristocratici che segneranno la storia del Ducato, come i Visconti, i Crivelli, i Simonetta e i Pecchio che modificheranno l’assetto e l’urbanistica del territorio con l’edificazione di dimore che fisicamente e visivamente costituiscano il fulcro del potere locale.
Il Palazzo Crivelli, riccamente affrescato, con la sua bella e imponente torre merlata sorge nello stesso periodo del Palazzo Visconteo, nell'anno1675, per volontà del Conte Crivelli Filippo II, un uomo vicino agli ambienti del potere Spagnuolo.
Riccamente affrescato, questo bell’edificio con l’imponente torre dalla merlatura ghibellina sorge nello stesso periodo del Palazzo Visconteo, nell'anno1675, per volontà del Conte Crivelli Filippo II, appartenente alla nobiltà che deteneva il potere locale ed era vicina agli ambienti del potere Spagnuolo.
Il Salone più grande del palazzo viene adibito a Cinema Teatro nei primi decenni del ‘900. Pare che alla sua inaugurazione venne rappresentata la Tosca, cui presiedette lo stesso Puccini. In onore di tale evento uno dei tre medaglioni, l’unico ancora parzialmente leggibile, dipinti sulla facciata dell’edificio dove era collocato l’ingresso del teatro riporta proprio il ritratto di Puccini
L’edificio è stato purtroppo pesantemente modificato in epoche recenti e la proprietà frazionata, ma il salone dell’Ex cinema, ora adibito a ristorante, conserva numerosi e pregevoli soffitti decorati visibili accedendo ai locali del Ristorante da Via Tibaldi.