- Arte e Cultura
Museo Ettore Archinti
Nato da una collaborazione tra la Cooperativa Archinti Onlus ed il Comune di Lodi
Cenni storici
Alla presenza del Sindaco di Lodi e di altre autorità provinciali e regionali, il 25 aprile 2008 è stato inaugurato il Museo “Ettore Archinti”, nato da una collaborazione tra la Cooperativa Archinti Onlus ed il Comune di Lodi che ha concesso in comodato gratuito alcune opere (bronzi e gessi), conservati fino ad allora nei magazzini della Biblioteca civica.
I locali del Museo sono stati ricavati all’interno della Cascina Callista Anelli dopo una radicale ristrutturazione degli stessi; lavori fortemente voluti da Enrico Cerri, storico Presidente del Circolo e per anni impegnato nel sociale in qualità di assessore al Comune di Lodi.
Lo scopo del Museo è duplice: da un lato far conoscere e valorizzare l’opera artistica dell’illustre concittadino lodigiano, dall’altro favorire, attraverso donazioni ed acquisizioni, una più ampia raccolta delle opere di Archinti, oggi conservate in abitazioni private ed a rischio, nel tempo, di dispersione, continuando altresì la pubblicazione di studi storici per comprendere appieno il contesto culturale, economico e sociale della città di Lodi nella prima parte del XX secolo.
Criteri espositivi
Il Museo si trova all’interno dell’ex Cascina Callista.
Il piano terra è strutturato su due locali: una sala convegni (adibita anche a sala esposizioni) e l’emeroteca, dove sono conservate le copie del quotidiano “Il Cittadino”, a partire dagli anni 80, oltre a numerose raccolte di periodici locali.
E’ altresì consultabile, a mezzo computer, la raccolta digitalizzata della collezione del quotidiano Avanti!, che la Cooperativa Archinti Onlus possiede dall’inizio delle pubblicazioni (1896) alla distruzione fascista delle tipografie (1923). Si tratta di una collezione pressoché unica in Italia, di grande importanza per gli studi storici e politici non solo locali.
Dopo aver illustrato le vicende umane e politiche dell’Archinti, che attraversò le due grandi tragedie del novecento, si approfondirà l’aspetto artistico delle sue opere. Ci si recherà così al primo piano, per la visita vera e propria al Museo.
Il primo oggetto che si presenta al pubblico è la piccola fucina, con tutti gli attrezzi originali, utilizzati dall’Archinti per costruire le sue opere. Si prenderà poi visione di documenti personali ed oggetti posseduti dall’artista lodigiano oltre a foto ed a lettere, originali e in copia, che lo accompagnano sino alla fine dei suoi giorni, nel campo di concentramento Flossemburg (1944).
Si accederà poi al reparto espositivo dei bronzi e dei gessi dove è presente la famosa opera “Forse è meglio che tu non veda”, vincitrice, nel 1913, del premio Tantardini di Milano riservato ai giovani scultori.
Orari
Orari di apertura
Su appuntamento dal lunedi al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 17.30), sabato dalle 10.00 alle 12.00