- Arte e Cultura
Palazzo Sommariva
La famiglia dei Sommariva appartiene alla storia di Lodi fin dal suo nascere: un Arcimbaldo fece parte della schiera dei consoli lodigiani che sul colle Eghezzone, il 3 agosto 1158, ricevettero dall’imperatore Federico Barbarossa l’investitura, a seguito della quale si diede poi inizio alla fondazione della nuova città.
Il palazzo, imponente nella costruzione -- opera Sei-Settecentesca --, mantiene l’antico splendore con un bel portale sormontato da un balcone in ferro battuto.
La simmetria delle finestre del piano terra e del primo piano ingentiliscono la facciata e le conferiscono nobiltà e leggerezza. L’interno, seppur rimaneggiato, mantiene ancora uno sfarzoso salone d’onore la cui volta è decorata da pregevoli stucchi barocchi. Nelle sale interne, recentemente restaurate, sono stati recuperati numerosi affreschi che si credevano irrimediabilmente perduti. In epoca “francese” l’edificio fu sede del Commissariato e quivi Francesco Melzi d’Eril (futuro duca di Lodi) consegnò (11 maggio 1796) a Napoleone le chiavi della città di Milano, dopo la vittoria conseguita il giorno prima dalle truppe francesi al ponte di Lodi.
Una lapide posta sulla facciata ricorda lo storico avvenimento.