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Val Cavallina: un salto nella storia alla scoperta di borghi perduti

La Val Cavallina si trova ad est della città di Bergamo, tra la Val Seriana e il Bacino del Lago d’Iseo.

E’ attraversata dal fiume Cherio, emissario del lago di Endine. Cavellas era la sua antica denominazione. Sull’origine del nome ci sono informazioni contrastanti, ma pare che il toponimo risalga ad una latinizzazione di un nome molto più antico (risalente al III°/IV° millennio a.c.), legato alle invasioni dei popoli euroasiatici.

In sanscrito infatti, “gava” significa “fiume tra alte pareti” e nel tempo ha subito variazioni linguistiche: “Gava Valles”, “Gavalles”, ed infine “Cavellas”, che si trasformò nell’attuale Cavallina.

I primi insediamenti in Val Cavallina risalgono all'era paleolitica e neolitica, con ritrovamenti nei pressi di Trescore Balneario, Zandobbio, Luzzana e Vigano San Martino.

Le età successive, contraddistinte dallo sviluppo dei metalli, hanno lasciato numerosi reperti, specialmente in località collinari: alla Buca del corno ad Entratico, sul monte Pranzà in territorio di Vigano San Martino, sul monte Bastia a Cenate Sopra e in località Canton a Trescore Balneario.

Quest'ultima area è considerata luogo di notevole spessore archeologico, dato che sono stati portati alla luce insediamenti che vanno dal neolitico all'età del rame.

Più tardi, circa nel I-II secolo a.C., la valle ha subìto la conquista romana, come testimoniano le numerose sepolture rinvenute e l'origine del nome di numerosi paesi: Blandianum diventato poi Bianzano, Gaiano e Luzzana.

A Casazza notevoli sono i resti di edifici risalenti al II-IV secolo d.C., da poco rinvenuti e quindi non completamente studiati. Dopo i secoli del primo medioevo, la Val Cavallina risentì di un nuovo sviluppo grazie alla famiglia Suardi: dotata di immense  ricchezze costruì castelli (Bianzano e Monasterolo) e dimore fastose (Trescore), dando nuova linfa ai commerci ed all'economia della zona.

Dopo la fine delle signorie, la valle cominciò ad avere periodi di relativa calma, seguendo le sorti del resto della provincia, passando dalla Repubblica di Venezia al regno d’Italia fino ai giorni nostri.

Ph Ig: @manu_pota

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