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Chiesa di San Bernardino
La chiesa venne costruita in seguito alle insistenti sollecitazioni delle famiglie delle Rive e delle zone vicine che si andavano popolando nel secolo XV e che lamentavano la lontananza dal Duomo, soprattutto nella stagione invernale e nei lunghi periodi di pioggia.
La chiesa fu ultimata solo alla fine del XV secolo. Lunga quasi come il Duomo, essa appariva come un classico esempio di chiesa povero-francescana, la cui architettura originale sarà modificata completamente dalla ristrutturazione, effettuata dopo il terremoto del 1901.
La pianta è illuminata da otto finestre con vetri leggermente sfumati, diffondenti luce colorata sull`unica navata sostenuta da quattro archi a sesto acuto. Nel catino dell`abside spicca la decorazione delle tre virtù teologali, Fede , Speranza , Carità , che Giovanni Verenini, pittore salodiano, dipinse nel 1914.
Il pavimento del tempio era più basso di oltre un metro rispetto alla quota attuale e vi si accedeva scendendo parecchi gradini. Le due pile dell`acqua santa scomparvero con il passar del tempo e con esse le numerose pietre tombali che avevano tramandato i nomi e le vicende di illustri famiglie salodiane.
Si trovano tuttora (probabilmente) sotto il pavimento attuale che è collocato a livello del marciapiede esterno. Al visitatore e al fedele si presentava un apprezzabile scenario d`arte. Il grande presbiterio era animato ed abbellito dall`organo, dal controrgano e dalle cantorie, dai due altari laterali, in finissimo marmo classico, e da quattro tele di Giovanni Bertanza, riportanti episodi della vita di S. Bernardino (ora collocate alle pareti dell`altare dell`Immacolata e di S. Giuseppe). Il coro era arricchito da due grandi tele del veronese Paolo Farinati.
Al centro faceva degna mostra una bellissima pala incorniciata da una ancona lignea. Detta opera, attribuita in passato per errore al Moretto, è di Zenon Veronese e raffigura la Vergine in cielo col Bambin Gesù, portata dalle nubi in mezzo a due vergini in atto di adorazione.
Un tempo si trovavano esposte nella chiesa alcune tele di pregio, attualmente custodite in Duomo: Sant`Antonio da Padova, firmato dal Romanino, del 1524; La Vergine Assunta dagli Angeli, del Celesti (1637-1706); La Madonna col pargoletto Gesù in grembo, fra S. Bonaventura e S. Sebastiano, ancora del Romanino.