- Arte e Cultura
Palazzo Verbania
Allo scoccare del secolo, il nuovo stile Liberty era il migliore per celebrare queste sorti progressive: un’élite cittadina decise quindi di dotare il borgo di un Kursaal per «concerti, feste da ballo, riunioni, conferenze, caffè, ristorante», nel baricentro del lungolago, nel frattempo rinnovato.
L’insegna CAFFÈ RISTORANTE, in toni d’azzurro e in elegante grafia liberty, sopra l’ingresso che introduce alle sale espositive di Palazzo Verbania, è stata riportata alla luce durante i restauri del 2015-2018. La scritta accoglieva gli avventori del Kursaal di Luino, inaugurato nel 1905 come ritrovo di vita mondana e culturale per la città. Il Kursaal cambiò più volte denominazione (Eden;
Excelsior) prima di essere trasformato nel 1927 in albergo Verbania, più noto, nelle pagine della letteratura italiana, come Metropole grazie al nome di fantasia scelto da Piero Chiara che vi ambientò romanzi e racconti. L’ampliamento del 1927 portò a inglobare la precedente facciata in un più ampio locale d’ingresso, aperto (come è stato oggi possibile recuperare) al vitale corso del lungolago di Luino.
Ne affidarono il disegno all’architetto luinese Giuseppe Petrolo (1872-1953), cui sottoposero riviste d’architettura aggiornate sui modelli messi a punto nei centri europei più avanzati, Vienna in testa. Fu una scelta corale vincente: Petrolo si fece carico di una sintesi felice e produsse uno tra i primi edifici liberty del lago, il più bello. Seppe istituire un dialogo col paesaggio modellando i volumi per creare come una cascata di terrazze verso il panorama: sul tetto, a metà del fabbricato, a sbalzo sull’acqua. Disegnò con mano sicura cerchi scuri attorno alle finestre come fossero palloni aerostatici. Forgiò i ferri in curve sinuose. Inarcò i muri per godere della migliore vista sul lago dal salone principale e per aumentarne l’illuminazione.
Il Kursaal divenne il centro della vita sociale del borgo: nel marzo 1913 un sodale di Filippo Marinetti (il siciliano Gesualdo Manzella Frontini) vi tenne una conferenza sul Futurismo. Oltre un decennio dopo, cambiato il gusto e necessitando di camere per divenire albergo col nome di Verbania, lo stesso architetto ampliò l’edificio, lasciando sopravvivere dettagli di puro Liberty e, soprattutto, mantenendo inalterata la successione dei belvedere e le grandi finestre aperte al lago. Quelle vetrate, faro di una modernità ricercata, furono forse avvistate dal protagonista di Un addio alle armi di Ernest Hemingway, durante la fuga in barca verso la Svizzera, una notte della Prima Guerra Mondiale: «[…] il lago si allargò e sulla riva opposta ai piedi delle montagne vedemmo qualche luce che doveva essere di Luino». Vittorio Sereni, che diede seguito a questa versione dei fatti, se ne giovò per legare i suoi versi più famosi dedicati a Luino (sotto il titolo di Terrazza) al Kursaal.
Piero Chiara ne fece il palcoscenico per innumerevoli pagine dedicate alla vita in provincia e divenute parte del patrimonio collettivo letterario italiano. Nel 1971 l’albergo cessò l’attività. Fu l’inizio di una nuova vita. Nel 1975 vi fu allestita una mostra dedicata a Bernardino Luini (1481 ca.-1532): il pittore ‘leonardesco’, nativo delle valli sopra Luino, così famoso nel XIX sec. che la Regina Vittoria, in vacanza a Baveno nel 1879, avrebbe voluto metter piede a Luino solo per visitare il presunto paese natio di quel maestro del quale non avrebbe disdegnato possedere qualche capolavoro. Da quella mostra, il palazzo assurse al rango di civico centro di cultura (biblioteca, incontri, mostre e museo).
Nel dicembre del 1998 il comune di Luino, grazie all’interessamento di Dante Isella e al contributo di Regione Lombardia, acquisisce l’Archivio Vittorio Sereni, che rappresenta il nucleo principale di carte legate alla produzione del poeta e nel 2007 giunge a Luino la biblioteca personale del poeta, acquisita grazie alla generosità del Lions Club Luino e di sponsor pubblici e privati. L’archivio è aperto agli studiosi previo appuntamento al seguente link.
Nel maggio del 1999 il comune di Luino acquisisce dagli eredi un nucleo di carte proveniente dall’archivio privato di Piero Chiara.
Nel 2014 nell’ambito di accordi con il demanio e il ministero dei beni culturali, il comune di Luino acquisisce gratuitamente Palazzo Verbania con l’impegno di promuoverne il restauro come sede degli archivi letterari di Piero Chiara e di Vittorio Sereni in vista di una valorizzazione del ricco patrimonio.
Successivamente il cantiere per il restauro e la valorizzazione porta a un adeguamento tecnico e funzionale del palazzo e alla riscoperta delle sale interne nei valori decorativi di un tempo. Oggi il Palazzo Verbania è un palazzo culturale aperto al pubblico, è sede degli archivi letterari di Piero Chiara e Vittorio Sereni e ospita numerosi congressi, conferenze, mostre d’arte ed sede dell’ufficio Infopoint.