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Il santuario del Carmine
La chiesa e il convento del Carmine furono fondati sulla riva del Lago Maggiore nel 1477 da Jacopo da Luino, laico carmelitano.
La chiesa del Carmine fu consacrata nel 1487, mentre ferveva ancora il cantiere concluso, in questa fase, allo scorcio del XV sec.
Lo attesta il bel portale scolpito nell’arenaria rossa, oggi protetto da un piccolo portico su colonne aggiunto alla facciata nel corso del XVII sec. L’interno, con l’unica navata scandita da un arco trasversale di sapore ancora gotico (con terminazione ‘a sesto acuto’), ha il sapore del santuario, quale fu.
Numerose, infatti, le donazioni spontanee per il mantenimento della chiesa e dell’annesso monastero; grande fu nei secoli il concorso di popolo; qualche fatto ebbe del miracoloso, come accadde alla giovinetta di Castelrotto, nel Malcantone, che nel 1725 ebbe salva la vita perché le pallottole, sfuggite a un’arma da fuoco incautamente maneggiata, si fermarono contro l’“abitino della Madonna” che recava indosso.
Il cimelio è ancora conservato in cornice ai piedi della statua della Madonna del Carmine. Il portale in arenaria rossa offre un disegno sicuro e un’esecuzione altrettanto raffinata: pochi i paragoni rintracciabili in area varesina.
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