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Fortunago
Nel verde Oltrepò Pavese, Fortunago è l’esempio perfetto del recupero delle atmosfere del passato, della bellezza delle cose semplici
Immerso nel verde dell'Oltrepò Pavese, tra i boschi di roverella e castagno che lo racchiudono come una perla e la flora spontanea, Fortunago è un borgo da scoprire con pazienza.
Pazienza nello scrutare i dolci panorami collinari, pazienza nell'ammirare l'attento recupero delle atmosfere del passato, con le facciate tutte in pietra a vista, i serramenti di legno in tinta naturale, la pavimentazione delle strade in porfido, l’illuminazione curata e soffusa, le panchine in legno, l’attenzione estrema per il verde pubblico… che rendono questo borgo un perfetto esempio di equilibrio tra modernità e tradizione.
Buon gusto ovunque: la pietra viva degli esterni, i fiori ai balconi, i ceri in chiesa, le siepi tagliate, gli insetti nei campi di mele, gli uccelli sparsi nelle vigne, la focaccia cotta sulla pietra, gli abitanti gentili. Bisogna venire in primavera, quando il bosco è tutto una fioritura di profumi, di primule, narcisi e pervinche.
Ma anche i campi coltivati a frumento regalano colori: dentro il giallo solare delle spighe si apre l’azzurro dei fiordalisi, con il sole che scalda anche i toni pastello delle case ed il campanile che spicca su tutto il resto.
E se poi si va bene a guardare, qualcosa di interessante si trova nel borgo. Ad esempio, una sorgente di acqua minerale proprio dietro al ristorante dove si beve del buon vino, tipico in questa eccellente zona vinicola.
O il trittico a tempera su legno nella secentesca chiesa di San Giorgio, con la tavola centrale firmata Pesina, o nella lunetta sopra il portale, dove c’è una pregevole Annunciazione affrescata. Oppure i resti dell’antico castello appena sotto la chiesa con una torre rettangolare del ‘400 e tracce di mura.
Ma tutto il paese, vestito a nuovo, ammalia come una poesia che non invecchia nel tempo.
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