- Turismo religioso
Casa Natale S.Francesca Cabrini
Conservati gli oggetti personali della Santa
Cenni storici
La casa natale di Santa Francesca Cabrini è stata acquistata dalle Missionarie del Sacro Cuore verosimilmente nel 1929 (data citata dalla poetessa Ada Negri) o nel 1931 (data riportata sulla storia dell’Istituto curata dalle Missionarie) sicuramente per volere della allora Superiora Generale, Madre Antonietta della Casa, succeduta a Madre Cabrini.
Era stato don Nicola De Martino, giovane e brillante sacerdote di Sant’Angelo a chiamare e portare le Missionarie del Sacro Cuore nel paese natale della loro fondatrice e a iniziare i primi lavori di restauro della casa dove Francesca venne alla luce.
La casa natale subì nel corso degli anni seguiti alla scomparsa di don Nicola, nel 1962, una serie di interventi di restauro a volte troppo invasivi; l’ultimo nel tempo ha cercato di ridare alla casa natale quella essenzialità e semplicità di una casa popolare di fine Ottocento.
Nell’anno 2008, per volere della Superiora generale dell’Istituto, madre Lina Colombini, sono iniziati i lavori che hanno portato alla nuova sistemazione condotta con moderni criteri storici e culturali. Il lavoro è stato impegnativo perché bisognava coniugare l’aspetto espositivo di una raccolta museale con l’aspetto funzionale, visto che la casa è quotidianamente luogo di incontro e preghiera.
Itinerario di visita
Alla stanza d’ingresso, “la cucina”, è lasciato il compito di riportare attraverso una semplice ambientazione, l’atmosfera che ha accompagnato gli anni dell’infanzia della Santa: i pannelli espositivi illustrano la storia della sua famiglia raccontata anche attraverso lettere e documenti autentici.
A questo primo ambiente ne seguono altri due.
Nel primo sono conservati gli oggetti di artigianato provenienti dagli stati in cui operano oggi le missionarie, accanto c’è una piccola cappella dove dimorano il quadro del Sacro Cuore e, in una teca, una reliquia della Santa. Le tre stanze al piano superiore sono più intimamente legate alla vita della Santa.
Salita la ripida scala in legno, si raggiunge il pianerottolo in cui sono esposti un prezioso documento datato 3 ottobre 1933: l’atto della ricognizione e traslazione della salma di Santa Francesca Cabrini per gli atti del processo di beatificazione e un pannello con alcune belle fotografie in bianco e nero relativi ai festeggiamenti preparati a Sant’Angelo Lodigiano nel 1946 in occasione della canonizzazione dell’illustre concittadina. A destra si accede alla stanza dove la Santa nacque il 15 luglio 1850: sono esposti alcuni arredi e una vetrinetta con alcuni oggetti legati all’attività dell’isegnamento: un atlante, una squadra di legno, un calamaio, il registro delle Terziarie francescane a cui si era iscritta nel 1867 e un’immagine votiva. Interessante è una rete ricamata a mano usata per la mensa dell’altare.
Nella stanza dei viaggi missionari, chiamata così per la grande mappa che illustra le rotte dei viaggi intrapresi dalla Santa, in una grande teca, è custodito il simbolo delle sue peregrinazioni: il mantello di pesante lana di alpaca che Madre Cabrini e la sua consorella indossarono per attraversare la Cordigliera delle Ande nel lungo, faticoso e avventuroso viaggio da Panama all’Argentina nel 1895. Altre vetrine contengono i suoi oggetti da viaggio e oggetti usati durante la sua vita religiosa.
Si entra poi nel locale dove è allestita la camera da letto che usava durante i suoi soggiorni a Milano, presso l’Istituto di Corso di Porta Romana al n.105, tra gli anni 1902-1910. La visita prosegue, scendendo dalla scala esterna, nel cortiletto trasformato in una tranquilla oasi di verde dove la tradizione vuole che la nascita della Santa sia stata annunciata da un volo di colombe che si posarono sull’aia di casa Cabrini. Il 15 luglio 2008 è stata inaugurata la risistemazione del cortile con l’acciottolato originario e una fontana che ripercorre, nel lento scorrere dell’acqua, le tappe principali della sua vita e della sua missione.
Sempre al primo piano, ma nella parte di edificio costruito negli anni ’50, è collocato il Centro di Documentazione Cabriniano che raccoglie volumi e documenti riguardanti la Santa.