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La pianura bergamasca

Città bassa, alta o… piana! Bergamo vuol dire anche pianura, coi suoi vasti campi di mais, i castelli quattrocenteschi e i numerosi santuari. La pianura bergamasca, bagnata dai fiumi Oglio, Adda e Serio, si estende a sud della città e comprende un territorio ricco di testimonianze storiche medioevali, rinascimentali e religiose. E’ lo scenario ideale per una scampagnata fuori porta tra suggestivi castelli, rievocazioni storiche e itinerari della fede. Tra i castelli più suggestivi di quest’area ricordiamo quello di Brignano Gera d’Adda, tipico esempio di castello-residenza, dallo stile barocco e datato XVIII secolo; il Castello di Cologno al Serio; perfetto esempio di borgo fortificato, sopravvissuto ai tempi e di incantevole splendore; il conosciutissimo Castello di Malpaga, antica residenza del Colleoni, oggi teatro di rievocazioni storiche e di visite guidate e il castello di Romano di Lombardia risalente alla fine del XII secolo. Importante luogo di culto e meta di pellegrinaggio è il Santuario di Caravaggio, che dista da Bergamo solo 26 km, dedicato alla Maria del Fonte che apparve ad una donna del popolo nel 1432; la basilica sorge in un’ampia piazza ed è contornata da un porticato che funge da riparo notturno per i pellegrini. A Treviglio si trova un’altra importante chiesa, la Basilica di San Martino,dedicata al santo di Tours, che annovera come fiore all’occhiello la torre campanaria più alta della Provincia bergamasca e della Lombardia. Caratteristica curiosa della Pianura bergamasca è la grande quantità di fontanili e rogge che si trovano in questa zona e che furono utilizzate fino dall’epoca medioevale per irrigarne le campagne. Tra i fontanili più conosciuti spicca quello di Brancaleone, fontanile naturale nei pressi di Caravaggio, una delle più vecchie fonti risorgive della zona.

Tour in A35 Brebemi: Covo

Covo è un comune situato nella provincia di Bergamo che fin dall'epoca romana collegava Milano a Brescia attraverso Cassano d'Adda. Questa zona è famosa per il suo patrimonio artistico e culturale, essendo stata abitata sin dalla preistoria come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti in loco. In particolare, sono stati trovati importanti resti risalenti all'epoca romana.
Tour in A35 Brebemi: Covo

Andar per castagne in Lombardia

Alcuni consigli per una gita o una rilassante passeggiata nella natura
Andar per castagne #inLombardia

Lungo la ciclovia della Val Brembana

Itinerario alla scoperta di Bergamo
Lungo la ciclovia della Val Brembana

Viaggia sui treni storici in Lombardia

Tutti in carrozza viaggiando sui treni storici lombardi.
Viaggia sui treni storici in Lombardia

Infopoint Alto Lago d'Iseo

L’Infopoint Alto Lago d’Iseo si trova a Lovere nella centralissima Piazza Tredici Martiri, facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto sia pubblico che privato grazie alla sua posizione strategica di collegamento fra la Valle Camonica, l’intero Sebino e la Val Cavallina.   Fra i principali servizi offerti ai visitatori vi sono:- informazioni e distribuzione di materiale relativo agli aspetti storici, naturalistici, culturali, artistici e sportivi del territorio di competenza e della provincia di Bergamo e dell’intera Lombardia;- distribuzione di cartine panoramiche dei sentieri e delle escursioni alla scoperta del patrimonio ambientale dell’Alto Sebino e del lago d’Iseo;- informazioni sulle strutture ricettive e di ristorazione dell’alto lago d’Iseo;- informazioni su trasporti e viabilità;- informazioni e consegna dei contrassegni adesivi per le imbarcazioni ormeggiate nei porti gestiti dall’Autorità di Bacino Lacuale dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro. L’Infopoint è luogo abilitato:   - al rilascio e alla timbratura de #ilPassaporto #inLombardia;   - alla timbratura della Credenziale del “Cammino di Carlo Magno”, del “Cammino Alta Via delle Grazie” e del “Cammino Tre Laghi”. Il territorio dell’Alto Sebino si trova sulla sponda bergamasca settentrionale del lago d’Iseo, a pochi chilometri di distanza dalle città di Bergamo, Brescia e Milano e dagli aeroporti internazionali di Orio al Serio, Milano-Malpensa e Linate, a cui è collegato da un efficiente servizio di trasporti pubblici. E’ una terra ricca d’arte, storia, tradizioni e incantevoli paesaggi che spaziano dal dolce e soleggiato pendio della Collina allo splendido altopiano di Fonteno al suggestivo spettacolo degli Orridi, vertiginose pareti di roccia che finiscono a strapiombo nel lago. Molti i punti panoramici a Castro e nelle località di Solto Collina, Fonteno e Rogno, dove continua la frequentata pista ciclabile con il moderno ponte sul fiume Oglio. Particolarmente rinomata è la cittadina di Lovere con il suo Porto Turistico, il notevole e ben conservato borgo antico, fra i più belli d’Italia, le imponenti chiese e gli splendidi palazzi. Tra questi, il più importante è il palazzo che ospita la Galleria dell’Accademia Tadini, al cui interno sono conservate alcune preziose opere di Antonio Canova. Crescente infine l’interesse per il sistema di grotte “Bueno Fonteno”, per la riserva naturale “Valle del Freddo” e per le variegate proposte sportive e del tempo libero.  

Al Rifugio Vivione da Schilpario

Interessante itinerario con partenza e arrivo a Schilpario, in provincia di Bergamo
Al Rifugio Vivione da Schilpario

Tour in A35 Brebemi: Cortenuova

Cortenuova: un gioiello storico da scoprire
Tour in A35 Brebemi: Cortenuova

Costa Volpino

Sorge in una posizione che si potrebbe definire “strategica” tra l’inizio della Valcamonica ed il punto di affluenza del fiume Oglio nel lago d’Iseo. Per queste ragioni, già dal X sec. vi sorsero strutture atte alla difesa della popolazione da nemici, come gli Ungari, interessati al territorio. Con il tempo queste fortificazioni sono diventate maestosi castelli, contesi tra l’esercito di Bergamo e quello di Brescia, durante una lunga guerra che si concluse con la vittoria dei bresciani. Quando nel 1158 Federico Barbarossa giunse in Italia, stabilì che i castelli dovevano tornare sotto la provincia di Bergamo e sigillò il tutto con un atto di pace tra bresciani e bergamaschi. Conclusa quell’epoca, per quasi quattro secoli, a partire dal 1427, i territori di Costa Volpino, Lovere e limitrofi passarono invece sotto la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, che vi assicurò la pace, agevolandone sviluppo economico e sociale. L’economia locale è tipicamente industriale e commerciale, sviluppatasi durante la fase del boom economico italiano di metà ’900. Le cave antiche del pregiato marmo volpinite, del gesso di Volpino e del marmo statuario sono ancora oggi in uso. Il territorio del comune di Costa Volpino è suddiviso in sette piccoli centri storici, che vanno a comporre altrettante frazioni. Tra di esse si ricordano il borgo di Corti, d’origine medievale, ingranditosi nel XX sec. fino al lago d’Iseo: area nella quale sono stati costruiti il Palazzo Municipale e la nuova chiesa parrocchiale, necessaria anche per il cospicuo aumento del numero di abitanti. Vi si trova poi la frazione di Piano, sviluppatasi negli anni Sessanta con la definizione di un centro moderno e industriale. Molto caratteristico è il gruppetto di case denominato “Pizzo”: un miscuglio di antico e di nuovo, un luogo nel quale il passato si incrocia col presente. Sopra un ampio terrazzo, in passato interamente coltivato, sorge Qualino, il quale offre un panorama completo del lago d’Iseo e della bassa Valcamonica. Il centro è di origine medievale ed è suddiviso in piccole contrade, con ballatoi e loggiati in legno. Infine Volpino, d’origine romana, la cui antica denominazione indicava una zona abitata da volpi. Attualmente il piccolo borgo conserva ancora antiche abitazioni con portoni ed arcate in perfetto stile medievale. Situato sopra un’imponente corno di roccia, deve però la sua notorietà proprio alla presenza di attività estrattive di volpinite, un tipo particolare di gesso che ha preso il nome dal paese stesso, utilizzata in coloreria e nell’industria cementifera. Nel settembre 2015 in località Bersaglio è stata inaugurata la prima area sosta camper attrrezzata dell'alto lago d'Iseo.

East Lombardy

La Lombardia Orientale, Regione Europea della Gastronomia 2017

Rocche, castelli e torri sul Lago d'Iseo

Il lago d’Iseo segna il confine tra Bergamo e Brescia e fin dall’epoca medievale, oltre ad essere una risorsa economica per la popolazione locale, costituiva un’area di confronto politico.   Era, infatti, il punto in cui si manifestavano appieno i contrasti tra le due realtà cittadine, specialmente nell’alto lago per il controllo dei traffici commerciali provenienti dalla Valle Camonica e nella tratta a sud, dove si generava lo scontro per la giurisdizione del territorio della signoria di Calepio. Monte Isola, al centro, era a contatto tra queste due realtà in una posizione di controllo dei traffici sul lago che si svolgevano soprattutto attraverso il canale di Tavernola. Le differenze politiche si accompagnano a differenti forme insediative e architettoniche: sulla sponda bergamasca, infatti, sorgevano edifici fortificati in un contesto prealpino montuoso e piuttosto aspro; sulla sponda orientale, invece, i centri si sviluppano in aree collinari dove non sempre sorgevano strutture di controllo. Sul piano dell’articolazione ecclesiastica la sponda bresciana era divisa tra le pievi di Iseo e Sale Marasino cui si affiancò, dall’XI secolo, Pisogne. La sponda bergamasca era suddivisa tra Calepio e Mologno (l’odierna Casazza in Val Cavallina), poi sostituita nella cura pastorale della sponda sebina settentrionale dalla pieve di Solto, fondata nel XII secolo. Questa situazione portò a una frammentazione del potere, che emerge nel XII secolo quando i comuni si organizzano entro i confini già definiti dalle pievi. Sulla sponda bresciana l’alto lago dal X-XI secolo era sotto il controllo del vescovo, cui si affiancavano i monasteri, in particolare quello di Santa Giulia che aveva possedimenti sulla sponda del lago. Iseo era sede di mercato fin dal X secolo e snodo commerciale sul confine, elementi che attirarono l’interesse del comune di Brescia. Il centro era gestito dal vescovo, che con la monumentale chiesa plebana di Sant’Andrea  ribadiva l’egemonia politica, e dalle signorie locali con la classe media mercantile (Brusati, De Iseo/Oldofredi) che favorì l’espansione edilizia dell’abitato. Il castello di Iseo, sorto su un preesistente torrione e poi modificato tra XIII e XIV secolo con cortina muraria e torri scudate, costituiva il caposaldo strategico per la difesa militare del borgo: Iseo fu coinvolta nelle guerre del comune di Brescia e subì nel 1161 un devastante assedio e incendio da parte di Federico Barbarossa. Altre strutture di difesa a rappresentanza del potere signorile si trovano nella vicina Paratico: il castello vicinale e la torre Lantieri sono il simbolo del prestigio raggiunto da questa famiglia, che conviveva con la signoria rurale laica De Paratico. Il potere religioso e civile convivevano, invece, nella vicina Clusane, dove dalla fine dell’XI secolo c’era un castello e i monaci cluniacensi si insediarono sul promontorio e vi fondarono un priorato (poi affidato al vicino monastero di Provaglio d’Iseo). L’emergere della signoria degli Isei/Oldofredi portò alla costruzione, nel XIV secolo, del castello “del Carmagnola”, poi circondato da mura e ponte levatoio. Nelle mani degli Oldofredi di Iseo era anche Monte Isola, occupata nella fascia pede-collinare dai possedimenti monastici di Santa Giulia, ricordati fin dal X secolo. Tra XII e XIII secolo gli Oldofredi di Iseo commissionarono due rocche di difesa: la possente torre a Siviano, e il castello a Menzino, in un punto strategico di controllo della sponda bergamasca; a Peschiera Maraglio, nell’estremità meridionale dell’isola verso la sponda bresciana, si trova un altro castello di proprietà degli Oldofredi. A Marone, invece, la popolazione si rifugiò nella zona pedecollinare, dove si trovava un fortilizio a Pregasso poi distrutto nel Seicento: anche questa zona divenne roccaforte degli Oldofredi, fedelissimi alleati dei Visconti, fino all’arrivo di Venezia. Differente, invece, è il panorama della sponda occidentale: a sud il territorio era presidiato da Sarnico, borgo dipende dalla signoria filobresciana dei Calepio, che condusse una politica autonoma rispetto al Comune di Bergamo. Tale posizione generò la creazione di contesti fortificati in modo più fitto rispetto alla sponda opposta, delineando l’esistenza di un potere signorile locale ben radicato. Nella costa mediana, da Predore a Tavernola, sorsero aggregati sparsi, funzionali allo sfruttamento economico del territorio: questo policentrismo impediva di generare centri demograficamente rilevanti. Tale organizzazione permane fino al XIV secolo, quando la lunga persistenza signorile dà esito a piccole entità demografiche riferite ad un unico beneficio parrocchiale. In questa zona mancava un potere politico forte, e le famiglie signorili manifestarono la propria presenza sul territorio attraverso torri e case-torri disseminate nei borghi (come fecero i Fenaroli a Tavernola, Vigolo e Parzanica). L’assenza di un forte potere comitale è evidente nella mancanza di ampie strutture architettoniche fortificate – ad eccezione di Zorzino–, presenti invece sulla sponda bresciana: lungo la costa bergamasca si trovano prevalentemente torri isolate, come quelle di Predore e Tavernola. A Riva di Solto, Solto Collinae Castro, uniti fin dal XIII secolo sotto il controllo della famiglia Foresti, qui imposta dal comune di Bergamo per esautorare le antiche famiglie di lignaggio vescovile, furono erette numerose torri: le strutture servivano per la difesa degli spazi dell’autorità signorile. L’architettura era la testimonianza dell’importanza delle signorie locali, manifestava il ruolo sociale e il benessere economico raggiunto. Nell’alto lago, infine, si riscontra una situazione completamente differente: Pisogne, Costa Volpino e Lovere furono teatro di violenti scontri tra Bergamo e Brescia per il monopolio dei traffici lacustri. Pisogne, che controllava le rotte commerciali dalla Valle Camonica, fu il feudo del vescovo di Brescia e assunse la funzione politica di capocuria: nel 1119 fu distrutta dopo essere stata coinvolta nella guerra tra Bergamo e Brescia per il controllo di Volpino; fu poi ricostruita per volere del vescovo che la dotò di una cinta muraria con porte e torri difensive, tra cui la cosiddetta Torre del Vescovo. Il potere vescovile da Pisogne si espanse poi verso Lovere, controllata dal Comune di Bergamo, ma sotto la circoscrizione diocesana di Brescia: qui furono innalzati diversi edifici fortificati, tra cui il castello dei Celeri, nobile famiglia locale, la torre Zucca e la torre Alghisi – residenza di importanti famiglie locali – e la torre del Porto a controllo l’ingresso via lago. Altro luogo strategico conteso tra Bergamo e Brescia era Costa Volpino, zona di presidio militare e di controllo della Valle Camonica e dello sbocco del fiume Oglio: i documenti ricordano il dongione e la torre del castello di Volpino, a suggerire una struttura fortificata complessa e potente. Il castello fu a lungo conteso, fino alla pace del 1192, ma qui la politica bresciana sarà fallimentare di fronte a un solido tessuto signorile che – pur filo bresciano – si muoverà verso una progressiva autonomia e alle mire mai sopite del Comune di Bergamo. Nemmeno la fondazione, ad opera del Comune di Brescia, del borgo franco di Castelfranco tra Rogno e Costa Volpino (1255), consentirà a Brescia di avere un ruolo chiave nella politica di valle.   Federica Matteoni  
Rocche, castelli e torri sul lago d'Iseo - ph: visitlakeiseo.info

Tour in A35 Brebemi: Cortenuova

Cortenuova, un piccolo comune situato tra Antegnate e Romano di Lombardia