Ho trovato 1333 risultati per Borghi

Tour in A35 #1

Uscita Caravaggio

Tour in A35 #2

Uscita Chiari Est/ Chiari Ovest

Tour in A35 #3

Tra le colline della Franciacorta sorge la città di Castegnato.  L'itinerario parte dalla Santella Madonna del Buon Viaggio, edificata nei pressi del Gandovere. La cappella venne decorata da un affresco con Maria e Gesù Bambino in trono. Il dipinto, sottratto nel 1993, fu sostituito, tre anni dopo da un’altra raffigurazione col medesimo soggetto di Dino Decca, donata dal gruppo locale degli Alpini a seguito del restauro della santella. Villa Calini, la residenza dei conti Calini, poi Averoldi e ora Guerini-Vinati, è posta lungo la strada che dalla parrocchiale di Castegnato conduce al cimitero. Un elegante scalone a due rampe conduce al primo piano, dove si trova il salone decorato da affreschi ottocenteschi. Il portale della facciata trova il corrispettivo sul retro, all’ingresso della corte sul giardino, fregiato da colonne e sormontato da un poggiolo. L’edificio mostra due fasi costruttive, attestate da una mappa settecentesca: il corpo più antico è quello a mattina con portico a cinque campate, sorretto da colonne in pietra; quello più moderno è costituito dalla parte occidentale con la corte chiusa, confinante con l’area della chiesa di Santa Maria e dell’antica canonica. Campanile, il campanile seicentesco è opera dell’architetto Antonio Spazi, che ha diretto anche la costruzione della nuova chiesa di San Giovanni Battista. L’elemento architettonico si mostra affusolato e rastremato verso l’alto con un largo basamento strombato, una torre sottile e una cella campanaria distinta da una mensola modanata e da protomi umane, poste nelle chiavi di volta delle arcate. Villa La Baitella, l’imponente villa settecentesca ha origine dalla famiglia di mercanti bergamaschi trasferitisi in Franciacorta nel XIV secolo, dove crearono la tenuta denominata “la Baitella”. Cinta da un muro di ciottoli di fiume e laterizi, la villa presenta un grande giardino a cui si accede grazie a un’esedra che conduce alla facciata, distinta da un corpo centrale più elevato, arricchita da pinnacoli e camini alla veneziana. Nel retro si compone di due corti: l’una appartenente alla residenza signorile, l’altra agli ambienti rustici. La parte padronale è caratterizzata dall’asse longitudinale del corpo orientale del palazzo, composto da una galleria al piano superiore e da un porticato con volte a crociera al piano terra. All’interno si segnalano la presenza di sale affrescate, di arredi in stile novecentesco e di un fuoco degli anni Trenta di gusto razionalista; all’esterno, oltre ai rustici, il pozzo e la colombaia detta “torre dell’orologio”. Inquadra con il tuo smartphone o tablet il QrCode e scopri altre tappe imperdibili.     

Chiesa di Sant Antonio

La chiesa di Sant’Antonio de Castro o Cauterio, così denominata fin dalla prima metà del Quattrocento e tramandata dalla memoria orale dialettale come sant’Antonio di Castér,

Alla scoperta dell'Alto Lago di Como: Val Cavargna e Val Rezzo

A pochi km dalle affollate e mondane sponde del Lago di Como, esiste un ambiente alpino, al confine con la Confederazione Elvetica, ricco di antichi Comuni e di abitanti orgogliosamente legati alla propria terra, difficile ma sempre amata. Sono le zone dell’alto Lago di Como, dove una serie di lunghe, strette valli penetrano nell’entroterra e risalgono fino a cime di importante altitudine. Fra questi Comuni, Cusino è una vera e propria porta all’ampio ventaglio della parte terminale della Val Cavargna. Facilmente raggiungibile dalla strada che sale da Carlazzo, accoglie i visitatori dopo un certo numero di curve: certamente una viabilità che occorre percorrere senza fretta! Eblema della Val Cavargna, vicina ma così distante dalle affollate località del Lago di Como, non può che essere il Comune di Cavargna, uno dei più piccoli di questa zona, almeno per quanto riguarda il numero degli abitanti! A sua volta suddiviso nelle frazioni di Segalè, Mondrago, Vegna, Dosso-Finsuè, San Lucio, Cavargna vede il suo territorio al di sopra dei 1.000 metri di quota, fino agli oltre 2.000 della Galzirola.  L’antico Comune di San Bartolomeo Val Cavargna è il più popoloso fra quelli che compongono la testata della omonima valle, con quasi 1.000 abitanti. Più volte riunito (e poi separato) dal vicino Comune di San Nazzaro Val Cavargna, ha la caratteristica di essere suddiviso in sei frazioni di una certa consistenza, più altri nuclei abitati minori, oltre al nucleo principale.  Adiacente alla Val Cavargna, al quale è collegato dal Passo della Cava (rinomata località di raccolta funghi) c’è il Comune di Val Rezzo, che ha più volte riunificato nei secoli scorsi, così come all’attualità, le due antiche frazioni di Buggiolo e Seghebbia.  Il Comune, poco più di 150 abitanti, è formato da due frazioni distinte, dapprima Buggiolo e quindi Seghebbia. Da segnalare, in particolare, l’ambiente circostante l’abitato, ed in particolare la lunga strada sterrata che partendo dalla Provinciale di collegamento con Cavargna, attraversando pascoli e cespugliati, porta all’Oratorio di San Lucio e all’omonimo Rifugio e poi, per i più sportivi, allo stupendo panorama della sovrastante cima della Galzirola.  Da Val Rezzo, ed in particolare dalla località di Pramarzio raggiungibile solo a piedi, sul versante opposto a quello dell’abitato, si scende con uno stupendo, lungo percorso su sentiero in Valsolda. Posti selvaggi ed isolati, importante presenza di fauna selvatica, ungulati e non solo, che sconfinano anche dalla vicina Svizzera, ambienti naturali incomparabili, grandi foreste di faggio, che evidentemente trova in questa area habitat particolarmente favorevoli. Insieme al vicino Comune di San Bartolomeo, l’abitato di San Nazzaro è perfettamente visibile alla testata del Val Cavargna, immerso nei circostanti boschi di latifoglie e, più su, dai pascoli che portano fino al Pizzo di Gino, una delle più alte cime delle Alpi Comasche. Sul territorio comunale alcune belle costruzioni religiose rendono onore a questo piccolo Comune, la cui economia riesce a resistere in virtù della vicinissima Svizzera che assorbe la quasi totalità della forza lavoro locale. Ma è al di sopra del piccolo urbanizzato che troviamo le attrattive principali del territorio comunale, con una lunga strada silvo pastorale che risale lungamente la montagna fino ad arrivare al Rifugio Croce di Campo (in territorio di san Bartolomeo) e poi ancora più su, fino al grande alpeggio agrituristico di Piazza Vacchera, a quasi 1.800 metri di quota.  - ph: PiccolaGrande Italia.tv
Cusino

Pescarenico

A Lecco, l’antico rione di Pescarenico per una passeggiata (con Manzoni), tra il fiume Adda e spettacolari quinte di monti

Chiesa di San Giorgio

Un gioiello a Mandello del Lario
mandello del lario san giorgio

Monastero del Lavello

Il Santuario del Lavello, con il convento fondato dai Padri serviti verso la fine del XV secolo, è uno dei più importanti monumenti religiosi della Valle del San Martino
monastero del lavello calolziocorte

Casa del Pellegrino

Luogo di ricovero e ristoro per i viandanti che attraversavano la Lombardia e raggiungevano San Pietro al Monte
casa del pellegrino

Chiesa di San Calocero e Chiostro

La chiesa sorge nel centro del paese e fa parte dell’ampio complesso monastico benedettino di Civate.
chiesa di san calocero

Vigolo

Tranquillo paesino situato in collina sulla sponda occidentale del lago, proprio di fronte a Monte Isola, Vigolo offre svariati scorci panoramici, montani e lacustri. Un ambiente naturale ancora incontaminato, il silenzio e l’aria fine fanno di Vigolo un luogo da visitare e in cui soggiornare, all’insegna della genuinità e della tradizione. COSA VEDEREVigolo, grazie alla sua invidiabile posizione, offre soprattutto un gran numero di attrazioni dal punto di vista naturalistico. Tuttavia, è in questo contesto che si possono ammirare alcune opere architettoniche di particolare rilievo. Prima fra tutte, la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, patrona di Vigolo: contiene tele di A. Cifrondi (sec. XVII), affreschi di U. Mirigliani e T. Poloni e l’altare in marmo nero della Bottega dei Manni di Rovio; il coro invece è opera del Ceretti. Di particolare bellezza e di rilievo storico è la chiesetta dedicata a San Rocco, costruita dopo la peste del 1630 in ringraziamento allo scampato pericolo dell’epidemia. Anch’essa restaurata recentemente, contiene un prezioso altare dedicato a Sant’Antonio. Alla periferia del paese, troviamo il Santuario della Madonna di Loreto, detta anche Madonna del Dosso, proprio in riferimento al colle su cui è sorto nel 1834. Infine, da ricordare è la chiesetta situata sul Colle del Giogo, di proprietà privata e recentemente recuperata dopo un periodo di abbandono. Annessa vi è una palazzina, antica sede di prelati, oggi adibita ad uso agricolo. COME ARRIVAREIn bus - Vigolo è servito dalla compagnia Bergamo Trasporti. Corsa C40a - orari su: www. bergamotrasporti.it

Bossico

Stazione di soggiorno sin dalla seconda metà dell’Ottocento ubicata a circa 850 mt s.l.m., tra la Valle Borlezza e il Lago d’Iseo, Bossico offre svariate escursioni in tutte le stagioni. In primavera le prime fioriture e in estate la ricca flora invitano a visitare questo bellissimo altopiano, dove ci si può rilassare sui prati, ammirando vecchi cascinali, animali al pascolo e il favoloso panorama. COSA VEDERELe Ville Storiche – Costruite dalla borghesia nel XIX secolo, queste ville sono dislocate sull’altopiano e portano il nome dei Sette Colli di Roma e di luoghi tipici garibaldini. Partendo dalla piazza principale del paese, attraverso un percorso guidato dall’ausilio di bacheche informative, è possibile scoprirne la storia e le curiosità. Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo - la chiesa sorge all’ingresso del paese, aprendosi sulla piazza principale e risale presumibilmente al 1500. Di notevole importanza è l’altare maggiore per i suoi marmi policromi ad intarsio. Chiesetta di S. Rocco - datata intorno al 1500, si trova in fondo alla Via Bonomelli, subito dopo il vecchio lavatoio. DA NON PERDEREIl Respiro del Bosco – In una radura nel bosco, è stato creato l’Angolo della Meditazione, un posto tranquillo dove sentirsi a proprio agio e dove la mente non riceve distrazioni. Gli alberi, la vista del cielo e i suoni della natura sono di grande aiuto per entrare in contatto con la propria interiorità e rilassarsi. Una bacheca illustrativa vi indica le basilari tecniche di rilassamento e le amache vi accolgono nel sottobosco. Durante l’estate, vengono organizzati eventi olistici.Il pane di patate - È il pane buono e sano, che una volta veniva mangiato col formaggio o col salame, col lardo o con il miele, con la marmellata, col burro e lo zucchero o intinto nel vino. È il pane che parla del passato, dei bossichesi e della loro identità. La Formaggella di Bossico - Formaggella dal sapore molto delicato e caratteristico, derivante dagli aromi del foraggio di cui sono alimentate le vacche. La pasta bianca e compatta, nelle forme stagionate più di sei mesi diventa, acquista anche un gusto più robusto. CURIOSITÀBossico è sempre stato famoso per due specialità: le rape e le patate; ma sono soprattutto le rape ad aver dato gran fama aquesto paese, tanto da coniare ai bossichesi il soprannome ‘i raèi de Bösech’. E se qualcuno vuole seminare le rape e desidera che crescano abbondanti e gustose, si ricordi di farlo prima del 9 agosto, giorno di S. Fermo. COME ARRIVAREIn bus - Dalla stazione ferroviaria di Bergamo e dal Lago d’Iseo, corse regolari conducono alla cittadina di Bossico. Corse ed orari su www.bergamotrasporti.it