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Colico

Scopri cosa vedere a Colico, perla del Lago di Lecco.
Centro di Colico

Gropello Cairoli

Antico borgo di origine gallico-romana, si sviluppò nel Medioevo presso la biforcazione della strada che conduceva rispettivamente verso Aosta, (la Via Francigena) e verso Torino e il Moncenisio. Dal 1888 Gropello deve il proprio appellativo "Cairoli" ai cinque patrioti figli di Carlo Cairoli che qui vissero e furono protagonisti di primo piano del Risorgimento italiano. Nel territorio comunale e lungo l'abitato passa il percorso storico della Via Francigena in Lombardia, proveniente da Garlasco e successivamente dirigentesi verso Villanova d'Ardenghi e Pavia. Cosa vedere Tra gli edifici sacri spicca la seicentesca Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, più volte modificata e oggi caratterizzata da una facciata in cotto dell’inizio del Novecento, dotata di porticato con tre aperture frontali e, sopra il loggiato superiore, di una statua equestre di San Giorgio fiancheggiata dai santi Pietro e Paolo. Al suo interno sono conservate sei sculture lignee policrome (Compianto sul Cristo morto) del XVI secolo.All’altra estremità dell’abitato, verso sud-est lungo la via principale, si trova la Chiesa di San Rocco, innalzata nel 1634. Al suo interno – che presenta una sola navata – spicca una tela rappresentante Sant’Agata, Santa Lucia e Sant’Apollonia. L’organo è opera del capostipite dei costruttori pavesi Lingiardi, Giovan Battista: presenta 19 registri e 801 canne. Datato 1824 è racchiuso in una splendida cassa barocca. Verso nord, in prossimità di Cielo Alto, è presente il Chiesuolo della Madonna del Buon Consiglio, del 1714. Costruito probabilmente sui resti di una precedente edicola del XV secolo, sembra facesse parte del complesso del Castello, essendo collocato proprio in prossimità del portone del Parco della Piacevolezza, da cui il vecchio nome “Cappella della Piacevolezza” o “Cappella di Corte”. Del Castello trecentesco – costruito sulla base di una rocca più antica, in seguito risistemato dai Visconti e poi rimaneggiato in più occasioni – rimangono due corpi uniti ad angolo retto ed una torre angolare caratterizzata da una grande monofora ogivale a da modanature di cotto, tipicamente viscontee. Pregevole, infine, l’edificio civile dell’ottocentesca Villa Cairoli, sorta sul sedime delle ali perdute del castello, a cui l’edificio è addossato. Nel Sepolcreto – monumento nazionale dal 1890 e in origine chiesa del castello dedicata ai Santi Carlo e Gerolamo – riposano i resti mortali dei Cairoli.

Robbio

Posto sulla Via Francigena, Robbio nel Medioevo era un avamposto vercellese nel territorio di Pavia. Le numerose chiese romaniche evocano il passato di splendore di questo borgo lomellino. A Robbio troviamo il Monastero di San Valeriano, chiesa costruita in uno stile romanico,  fondata all'inizio del XII secolo dalla potente stirpe lomellina dei Besate, che la fecero dipendere dall'Abbazia borgognona di Cluny. Il monastero era tra i centri d'accoglienza dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. La Chiesa di San Pietro, romanica risalente all'ultimo quarto del XII secolo. La facciata è opera dei Maestri Comacini e all'interno sono presenti affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommaso di Mortara. Accanto alla chiesa sorgeva un ricovero per i pellegrini. La Chiesa di San Michele, presenta tracce romaniche e gotiche. La facciata è decorata secondo il gustodell'arte lombarda del Quattrocento. All'interno sono presenti affreschi cinquecenteschi di scuola vercellese, tra cui spicca la Madonna in trono attribuita a Bernardo Lanino. Il Castello di Robbio sorge al centro del paese, è stato edificato nel XIV secolo ha un impianto quadrangolare a corte a perta e una bella torre, chiamata Torre Sanner. L'Oratorio di San Rocco, una chiesetta campestre eretta probabilmente all'epoca della terribile pestilenza del 1578 in un luogo isolato e paludoso sino al XIX secolo e dunque utilizzato come lazzaretto. All'interno sono presenti affreschi e una bellissima Madonna col Bambino con i Santi Rocco e Sebastiano risalenti all'epoc della costruzione della chiesetta.
Robbio Chiesa di San Pietro

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Almenno San Bartolomeo

Borgo con scorci suggestivi tra gioielli di architettura dell’arte romanica e itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta.
ALMENNO SAN BARTOLOMEO_VILLA MALLIANA DEI CONTI MALLIANI

Tignale

In splendida posizione sul lago di Garda su un altopiano di ulivi e frutteti, si compone di sei piccoli nuclei insediativi.
TIGNALE_Panorama_LIB_Ufficio unico del turismo

Franciacorta: la terra dei vini e non solo…

La Franciacorta è uno di quei territori che si possono esplorare e godere lentamente anche senza una meta precisa, senza un itinerario definito.   Qui la bellezza è ovunque: borghi, ville, cascine e castelli si susseguono in uno scenario naturale incantevole, formato da basse colline moreniche coperte di vigneti e uliveti. Un paesaggio dolce e ondulato, che riserva, dietro ogni curva, piccole e grandi sorprese. Famosa nel mondo per i suoi vini, la Franciacorta è una zona compresa tra la città di Brescia e il lago d’Iseo. Il suo nome, un po’ curioso, deriva dall’unione di due parole: franchae e curtes, con riferimento all’esenzione da dazi e gabelle di cui godevano molte delle sue corti, in gran parte amministrate da Benedettini e Cluniacensi. In Franciacorta i molti edifici storici, primi fra tutti i monasteri e le ville patrizie, che raccontano secoli di lavoro e di prosperità, si integrano armoniosamente con il paesaggio incantevole. Il Monastero di S. Pietro in Lamosa, nel comune di Provaglio d’Iseo fu donato nel 1083 da una ricca famiglia ai monaci di Cluny, e nel corso dei secoli subì diverse trasformazioni passando di mano in mano fino a divenire di proprietà di un’altra famiglia aristocratica. Solo nel 1983 la famiglia cedette il Monastero al Comune, che dopo diversi lavori di restauro durati più di 20 anni lo restituì ai suoi cittadini, con la sua storia e con i suoi importanti affreschi. Altra vera perla, che spicca tra i vari complessi religiosi del Nord Italia, è l’Abbazia Olivetana di S. Nicola a Rodengo Saiano. Fu fondata prima del 1050 dai monaci cluniacensi in un punto strategico, alle porte della città e meta di pellegrini, vivendo anni d’oro con la presenza dei più importanti artisti bresciani. L’avvento di Napoleone segnò l’inizio del declino dell’Abbazia, che venne trasformata in fattoria e in seguito recuperata da Papa Paolo VI e restituita ai monaci olivetani. Splendidi i tre chiostri e molto suggestiva la Chiesa di S. Nicola, nella cui sacrestia spiccano gli affreschi del Romanino. Sono solo alcune delle bellezze artistiche e storiche che si possono incontrare in questo incantevole territorio.   

Tour in A35 Brebemi: Covo

Covo è un comune situato nella provincia di Bergamo che fin dall'epoca romana collegava Milano a Brescia attraverso Cassano d'Adda. Questa zona è famosa per il suo patrimonio artistico e culturale, essendo stata abitata sin dalla preistoria come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti in loco. In particolare, sono stati trovati importanti resti risalenti all'epoca romana.
Tour in A35 Brebemi: Covo

L’Ippocastano di Edolo

Un notevole esemplare d’Ippocastano affianca l’altissimo campanile della Pieve di Edolo.

Porto Ceresio

Un pittoresco borgo circondato dalle acque del lago e dal verde dei colli

Cremona: le città murate

In visita fra castelli e cittadelle fortificate in provincia di Cremona. Bellezze artistiche e curiosità storiche