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Biandronno

Un Comune sul lungolago, attraversato dalla pista ciclabile e sito archeologico UNESCO

Il centro storico di Luino

ll centro dell’abitato si divide in due grandi aree. Il centro storico, raccolto, quasi come la Pigna di San Remo, a ventaglio attorno al colle immediatamente sopra il lago; la parte moderna, distesa in piano lungo la costa, allo sbocco del bacino idrografico dei fiumi Tresa (emissario dal lago di Lugano) e Margorabbia e allo sbocco dell’ampia valle aperta verso est e che, per buona parte, ha denominazione di Valcuvia. La piana è frutto dell’opera di riporto del fiume Tresa, il cui vasto e paludoso delta è stato, coi secoli (e in particolare dal XVII sec.), risanato grazie ad opere di regimentazione idraulica e di bonifica. Cardini dell’abitato antico sono: il porto vecchio (austriaco), coronato dalla colonna sormontata dalla Madonnina sul molo, punto di riferimento dei pescatori e con il portico del Caffè Clerici, milieu culturale frequentato anche dai letterati Piero Chiara e Vittorio Sereni; la piazza Libertà (recentemente rimodernata), antica sede del mercato settimanale e, dal 1826, approdo anche dei battelli della navigazione pubblica; più recondito è il cuore dell’abitato antico a monte sul colle, incentrato sull’attuale Piazza S. Francesco. La via Felice Cavallotti si inerpica attraversando il centro storico ed era nota come “la contrada dei mercanti” ed è oggi chiamata dai luinesi la via degli artisti per la presenza di atelier d’arte e laboratori. 

Tour in A35: Urago d’Oglio

Il fiume Oglio, Chiesetta Morti in Campo, Chiesa San Lorenzo Martire e il vecchio Castello.

Castello dell'Innominato

A Vercurago nei luoghi di Lucia e de I Promessi Sposi
lecco città manzoniana

Ponte Nizza

Il comune di Ponte Nizza, creato nel 1928, riunisce attualmente gli antichi comuni di Pizzocorno, Trebbiano Nizza e San Ponzo Semola. I luoghi sacri presenti nel comune ne fanno un'importantissima meta di turismo religioso. Nel territorio di Ponte Nizza sorge l’Abbazia di Sant’Alberto da Butrio, fondata dal santo eremita nell’XI secolo sulla sommità di uno sperone calcareo, e costituitasi ben presto in reclusorio benedettino. Al suo interno si conserva un dipinto che si riferisce al miracolo compiuto dal Santo in presenza del Papa e di tre cardinali, con il quale si scagionò dall’accusa di non rispettare il digiuno. Nelle vicinanze, l’antica pieve di San Ponzo conserva tuttora il suo affascinante assetto medievale, con la bella chiesa. Nel territorio di Ponte Nizza sono presenti inoltre due siti di particolare interesse storico e religioso, due grotte eremitiche scavate nella roccia e immerse nel verde: la prima è la grotta di sant'Alberto, che ospitò l'eremita a partire dal 1020 e nei pressi della quale sorse il primo nucleo dell'Abbazia di Sant'Alberto da Butrio; l'altra, a San Ponzo Semola, è il luogo in cui viveva san Ponzo. La grotta è raggiungibile percorrendo una strada consortile, ed è visitata dai pellegrini che raccolgono le gocce d'acqua che stillano dalla grotta, ritenute miracolose.

Montalto Pavese

Montalto Pavese presenta un notissimo Castello cinquecentesco, fra i meglio conservati della regione. Il Castello, privato e al momento non visitabile,  testimonia le sue vicissitudini storiche attraverso i bellissimi arredi di tutte le epoche, in uno scenario di grande suggestione. Si presenta come un edificio solido e imponente, con quattro torri quadrate, e vi si accede attraverso un magnifico portale ornato da pinnacoli e vasi in terracotta. Il complesso è elegante e austero: nell'ampia corte, cui fa da sfondo una loggia, l'occhio abbraccia la fontana monumentale, la statua di Diana, la cappella gentilizia di San Francesco, le terrazze, le scale, i pergolati. Le sale del castello sono sontuosamente arredate, i due giardini, all'italiana e all'inglese, sono ricchi rispettivamente di statue mitologiche e di boschetti di roveri e larici. In località Villa Illibardi, ove sorge la parrocchiale di Santa Maria restaurata nei XVIII secolo, ma di origini più remote, è nato nel 1981 un pregevole Museo della Civiltà Contadina: vero tempio della memoria dell'ingegno della cultura locale, degli antichi mestieri e degli attrezzi ed utensili della civiltà agreste del passato.  Per le visite telefonare al +390383870121 A pochi minuti dal centro del paese, il belvedere detto Madonna del Vento, con la sua dolce pendenza è divenuto il luogo ideale per coloro che praticano il volo libero con deltaplani e parapendii, poiché i venti provenienti da occidente permettono ascendenze ragguardevoli. Nell'antico Palazzo Cristina è stato allestito il Museo delle Api, dedicato a due apicoltori locali, Zelindo Martini e Carlo Perotti, ideatori della raccolta originaria. Nelle sale del museo è possibile accostarsi all'evoluzione delle tecniche di apicoltura nel corso del Novecento attraverso uno specifico percorso didattico sul mondo delle api, e mediante l'esposizione delle attrezzature e degli indumenti degli apicoltori. Photo: Gianni Santolin
Montalto Pavese

Cigognola

II paese vanta uno dei castelli più belli dell'Oltrepò Pavese, edificato dal casato dei Sannazzaro intorno al XII secolo a guardia della Valle Scuropasso e dei traffici della vicina pianura. Perdute le funzioni difensive, il Castello di Cigognola fu progressivamente trasformato in elegante dimora aristocratica e all'inizio del XIX secolo ampiamente restaurato e rimaneggiato in stile neogotico. In ossequio alla rivisitazione romantica del Medioevo, furono erette l'imponente torre quadrata e le mura con merlatura ghibellina, i portali furono ornati con stemmi ed eleganti decorazioni in cotto, mentre rimasero pressoché inalterati alcuni tratti esterni dell’antico maniero. I preziosi arredi risalgono all'inizio del Novecento; successivamente il castello accolse un salotto letterario frequentato da grandi poeti e intellettuali. Per una passeggiata nel fresco della vegetazione si segnala il Parco delle Rimembranze, ombreggiato da ippocastani secolari e cedri del libano e affacciato su un vastissimo panorama che raggiunge l'arco alpino e il massiccio del Monte Rosa. Nel cuore del parco sorge il monumento ai Caduti delle due Guerre Mondiali
Cigognola

Montebello della Battaglia

Il territorio di Montebello della Battaglia, diviso fra pianura e colli verdeggianti, è stato teatro di moltissimi episodi storici di grande rilevanza. Inoltre la fertilità del terreno allo sbocco della Valle Coppa vede la presenza di interessanti nuclei rurali e cascine storiche che rendono unico il suo paesaggio. II 20 maggio 1859 i cavalleggeri piemontesi e le truppe di fanteria francesi si scontrarono tra Montebello e Genestrello con il 5° Corpo d'Armata austriaco respingendone valorosamente i ripetuti attacchi. La battaglia fu tanto importante da condurre, di lì a poco, alla creazione del reggimento dei "Lancieri di Montebello". Il 20 maggio 1882 sul campo della battaglia fu inaugurato un piccolo Ossario che custodisce i resti dei caduti dei tre eserciti. La battaglia ha ispirato il racconto mensile "La piccola vedetta lombarda" contenuto nel romanzo Cuore di Edmondo De Amicis. Il commovente racconto prendeva spunto dalla storia vera di un ragazzo delle campagne vogheresi che si era proposto di salire agilmente su un albero per scrutare l'avanzata delle truppe austriache, esponendosi così al loro fuoco e poi resistendo eroicamente e morendo fra le braccia di un ufficiale italiano, come prima vittima della battaglia. Il Castello Beccaria di Montebello della Battaglia: residenza nobiliare dell’Oltrepò pavese, fu costruito verso la fine del Quattrocento a Montebello, feudo dei Beccaria, nobile e noto casato italiano, per volere di Galeazzo Maria Sforza Visconti, Duca di Milano. Nei secoli successivi la proprietà appartenne a diverse famiglie nobili: i Bellocchio che vi dimorarono per circa tre secoli, i De Ghislanzoni per oltre cento anni e, infine, i Premoli.
Ossario dei Caduti di Montebello della Battaglia

Canneto Pavese

Canneto Pavese si erge in uno dei punti più panoramici della zona, ed è diviso in minuscole frazioni adagiate sulle vette dei piccoli poggi arrotondati tra la riva sinistra del torrente Versa ed il crinale del pendio sulla riva destra del torrente Scuropasso. L'econima prevalente è agricola, con tradizioni fortemente radicatenel settore vitivinicolo con la produzione di uve e vini di eccellente qualità. Il Bata Lavar (in italiano Batti Labbro) o Raviolo Grande è un agnolotto, da gustare in brodo, tipico di Canneto Pavese. Viene stampato con il bicchiere, quindi per le sue grandi dimensioni mette in difficoltà chi desidera gustarlo in un sol boccone. Quando lo si mangia, infatti, “batte sulle labbra”: da qui la definizione dialettale cannetese Bata Lavar. La tradizione vuole che nel piatto se ne mettessero quattro al capofamiglia e agli uomini e due alle donne e ai ragazzi. Il Bata Lavar veniva così preparato poiché, nei tempi passati, in cucina non esistevano ancora le moderne attrezzature di oggi e le brave massaie del luogo si dovevano ingegnare usando il bicchiere, forma più idonea per fare gli agnolotti.
Canneto Pavese

Rocca de' Giorgi

All’inizio del Novecento fu individuata – nel territorio che da Rocca de’ Giorgi sale verso Montecalvo Versiggia e Canevino – una zona che si rivelava la più indicata alla coltivazione del Pinot Nero e alla produzione dello spumante. Dal 1903 la coltivazione del Pinot Nero di Rocca de’ Giorgi si è fatta sempre più intensiva, sino a diventare una delle più importanti e sicuramente tra le più prestigiose di tutto l’Oltrepò Pavese. A Rocca de' Giorgi il conte Carlo Giorgi di Vistarino, nonno dell'attuale proprietario della tenuta, stabilì un sodalizio con la ditta Gancia di Canelli per introdurre in Italia le prime talee di Pinot Nero provenienti direttamente dalla Francia. Nel 1987 l'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin riconosce a Rocca de' Giorgi e ad altre località il titolo di "Città internazionale della vite e del vino". Recentemente le principali guide del settore hanno premiato le aziende enologiche di Rocca de' Giorgi per i loro vini a base di Pinot Nero vinificato sia in bianco sia in rosso, oppure spumantizzato. Una giusta ragione d'orgoglio per tutte le persone coinvolte in questa importante attività, e una fondamentale sfida proiettata nel futuro per l'intera comunità.
Rocca de' Giorgi

Tour in A35 Brebemi: Cassano d'Adda

Sulla riva destra del fiume Adda, in provincia di Milano, sorge Cassano D’Adda una città conosciuta per essere stata lo scenario di famose battaglie.
Castello di Cassano d'Adda

Tour in A35: Roncadelle

Il castello Guaineri, la Chiesa di San Bernardo e il monumento agli alpini.
Tour in A35: Roncadelle