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Milano, capitale del gusto
Dalla metropoli ai campi arati, dai grattacieli alle cascine. Milano ospita mille culture, la terra intorno regala mille sapori
Milano sa trasformare la tradizione in innovazione e gli stimoli stranieri in tradizione.
La sua campagna è una continua sorpresa che viaggia lungo abbazie, risaie, vigneti e antichi filari. Scoprite quattro suggerimenti per assaporarne il gusto.
1. Milan l’è on grand Milan
Dici Milano e pensi al Duomo con la sua madonnina luminosa, ai tram che passano scampanellando, al profilo del Castello Sforzesco visto da piazza Cordusio, ai grattacieli di Porta Nuova, alle sue collezioni di arte immortale senza rivali al mondo, al fascino borghese delle sue Case-Museo. Ma è ancora nei confini della Città Metropolitana di Milano che i cinghiali, di tanto in tanto, fanno incursioni a mangiare i grappoli d’uva da cui si produce il San Colombano DOC, un rosso la cui variante frizzante accompagna benissimo salumi, frittate, risotti, cassoeula e busecca (la trippa, qui cucinata con la passata di pomodoro).
2. L’orto di casa
Milano è i palazzi e le piazze, sì; ma verso Sud, seguendo il Naviglio grande, Milano è anche i campi del Parco del Ticino, che da molti secoli nutre la città con i suoi prodotti agricoli. Come il suo dialetto - e in ultimo anche il suo stesso carattere - anche la cucina milanese è stata contaminata e arricchita nei secoli, per via delle occupazioni straniere dalle quali ha sempre saputo trattenere qualcosa. Il legame con l’Austria si ritrova nel piatto più simbolico della città, la cotoletta alla milanese, che la tradizione vuole portata dal colonnello Radetzky ma che più probabilmente è stata invece da qui esportata verso l’Austria, dove è diventata la Wienerschnitzel.
3. Dolci leggende
Il dolce più noto della città è il panettone: la leggenda vuole derivi dal miracoloso colpo di genio di Toni, sguattero del cuoco di Ludovico il Moro che, bruciata la torta di una ricorrenza importante, suggerì di prendere del pane, mescolarlo con tutto quanto di dolce era rimasto in cucina e dargli una forma a cupola: questo “Pan d’Toni” sarebbe quindi l’antenato del dolce natalizio meneghino. Ma a Milano la storia continua a farsi: è una città in continua evoluzione e non stupisce che fra i suoi piatti tipici molti siano nati in altre regioni d’Italia, o che tra i ristoranti più rinomati e frequentati vi siano quelli giapponesi, cinesi o eritrei.
4. La città dell’aperitivo
Pur concepito a Novara, è a Milano che è cresciuto il Campari, bitter tra i più noti del mondo e base di innumerevoli cocktail, come il Negroni sbagliato, nato al Bar Basso nel 1968 quando il barista Mirko Stocchetto sostituì il gin con dello spumante.