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Cremasco e dintorni all’insegna del gusto
La zona del cremasco costellata di piccoli comuni, rappresenta una parte molto fertile della pianura padana: la presenza di fiumi, torrenti e rogge, consentono infatti ai terreni coltivati di essere sempre ben irrigati e rigogliosi.
Anche per questo motivo, la zona ha mantenuto la sua vocazione prettamente agricola e continua a coltivare i prodotti che sono alla base della cucina tradizionale cremasca. La tradizione dei paesi passa attraverso le cascine e, soprattutto, la tavola: una cucina robusta che rispecchia appieno la tradizione contadina.
Esempio di eccellenza è il Salva Cremasco, un formaggio dop a pasta cruda che prende il nome dal fatto che veniva realizzato per non sprecare il latte; è ottimo accompagnato alle tipiche tighe, peperoni verdi sott’olio o sotto aceto, o come antipasto insieme al tipico salame cremasco.
Molto più conosciuti sono invece i tortelli cremaschi con il ripieno dolce a base di amaretti al cacao, uva passa e cedro candito. Non possono mancare i dolci per chiudere in bellezza: la torta bertolina con l’uva fragola (o uva americana), e la spongarda con frutta secca, spezie e miele.
Appagato il palato, questa zona sorprende anche per la presenza di numerose ville patrizie, spesso utilizzate come residenze estive dell’aristocrazia cittadina.
Basti pensare a Palazzo Albergoni, una villa rinascimentale inserita in un vasto parco che è stata scelta come set per alcune scende del film “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino. Ci sono poi Villa Cremonesi, Villa Albera, Palazzo Zurla, Villa Freri, Villa Monticelli Toscanini e molte altre.
Merita una visita anche la fonderia Allanconi, a Ripalta Cremasca, che, oltre ad essere l’ultima fonderia di campane ancora attiva in Lombardia, ospita il Museo didattico della Campana.