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- Lomellina, che scoperta...
La Lomellina è uno dei territori pianeggianti per eccellenza della Lombardia. Ben delineato nei suoi confini dalla presenza di acque con il Sesia a Ovest, il Po a Sud, il Ticino a Est e la linea delle acque sorgive che a Nord la separa dal confine piemontese.
Proprio nelle acque, che ancora allagano numerose risaie, trova uno degli elementi più caratterizzanti il paesaggio: con le tipiche trasparenze e riflessi, nelle giornate soleggiate di primavera offrono incantevoli scorci nella continuità dell’azzurro del cielo, intervallato dal verde della natura.
A un visitatore distratto, il piatto panorama potrebbe suggerire una monotona successione di coltivazioni in ambito puramente rurale, senza grandi spunti artistici o storico/architettonici, ma se così fosse, cadrebbe in grave errore.
Il segno dell’opera dell’uomo nel corso dei secoli, in realtà si vede già proprio nel terreno così uniforme. Infatti, questa non è una condizione primitiva ed originaria, ma è il risultato di un’opera di trasformazione di un’area ondulata ed occupata da una fitta e variegata vegetazione, al fine di ricavare terreni coltivabili.
L’incessante opera di bonifica dei terreni che ha rimodellato il paesaggio (si può approfondire l’argomento grazie all’opera importante dell’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino) ha consistito proprio nella rimozione e successivo riposizionamento dalle parti più elevate a quelle più basse. Così che la fitta boscaglia che ricopriva questo lembo di pianura padana fin dalla preistoria e che ancora in epoca rinascimentale era utilizzata quale zona di caccia prediletto per gli svaghi dei Signori di Milano, è oggi impreziosita da pregiate coltivazioni, puntellata da costruzioni storiche, chiese, palazzi, castelli e ricca di feste e sagre quali ricorrenze che marcano la tradizione.
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È il comune più settentrionale della provincia. A luglio si svolge il Palio delle contrade dedicato a San Defendente in cui si sfidano le quattro contrade: Stradon, Furnasa, Strà Vegia e San Giorg. E' attraversato dal Naviglio Langosco, che prende il nome dalla famiglia Langosco poichè fu a loro che il re di Spagna Filippo III nel 1613 concesse utilizzare l'acqua per irrigare la Lomellina. é lungo circa 23 chilometri e fu terminato di costruire nel 1629. Sulle sponde del Naviglio Langosco, si trova la cappella di San Martino, di datazione incerta, fu dedicata a San Martino dei Longobardi. Cassolnovo è anche famosa per aver dato i natali a Gaspare Campari l'11 aprile 1828, fondatore della società "Davide Campari", produttrice del Bitter.
Ph: IG federicadelzani
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Parona è un piccolo Comune, tra l’Agogna ed il Terdoppio. Se già le aree naturalistiche di Bosco AcquaLunga e Bosco Nuovi Nati o le cascine possono essere un motivo di visita, il buon proposito sarà rafforzato dall’ idea di assaggiare le tipiche “Offelle”. Si tratta di un biscotto, dal gusto unico e dall'inconfondibile forma ovale, nato da un'indovinata miscela di ingredienti semplici e nutrienti. Le massaie paronesi amavano confezionarle nell'imminenza della sagra del paese che coincideva, alla prima domenica di ottobre, con la festa della Madonna del Rosario. Furono due sorelle, una delle quali di nome Pasqualina (di cui il dolce si assimilò per lungo tempo il nome), a darne il primo carattere artigianale. Il successo commerciale delle offelle arrivò con la I° sagra nel 1969.
Ph: IG melo.liccia
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Albonese appare già scritto sotto l’imperatoreTraiano ( 103 d.C.) nella "tavola alimentaria" bronzea, rinvenuta nel piacentino nel 1747. A conferma di quanto detto sopra ci sono i reperti romani rinvenuti a sponda sinistra del torrente Albogna nei pressi della chiesa parrocchiale e nelle vicinanze della chiesetta campestre di S. Paolo. L’attuale chiesa parrocchiale è posta sul sito dell’antica chiesa cimiteriale e dipendeva da Cilavegna e poi, nel sec. XVI° dall'Abbazia di S.Croce di Mortara. Venne costruita e benedetta nel 1610 e soggetta alla diocesi di Pavia fino al 1817 quando passò alla diocesi di Vigevano; è dedicata a “Santa Maria e San Paolo”. Nei pressi dell’abitato si trova il fontanile PLeza Raverta Interessante area naturalistica protetta
Ph: IG luca_carne
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Il Fiume Ticino è sicuramente l’elemento che caratterizza questo territorio, contornato da antichi boschi di quercia. Il Castello Beccaria rappresenta l’emblema del paese: dell’edificio originale, a pianta quadrangolare con gli spigoli orientati verso i punti cardinali, rimangono solo la torre sporgente con fascia dentellata il lato settentrionale e parte di quello occidentale. La Torre risulta priva di merlatura ma ancora ornata di beccatelli e rifinita da una lesena in cotto. Un altro maniero medievale si trova nella frazione Parasacco: l'edificio consta di una torre che reca assai evidenti le tracce di ponte e di passerella levatoi. La componente naturalistica di Zerbolò si evidenzia anche dalla non rara possibilità di imbattersi in un gruppo di cicogne. Ph: IG mauriziostrano
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Si trova lungo l’itinerario della Via Francigena ed il Comune, con l’intenzione di incentivare l’utilizzo di questo antico percorso, rilancia la promozione del territorio nell’ ottica di una riscoperta di molti tesori, naturali ed artistici, ha da qualche anno adibito il piccolo locale dell’ex pesa pubblica a “punto di orientamento” sulla Via Francigena, luogo per la certificazione del percorso del pellegrino con l’apposizione del visto di rito e la possibilità di testimoniare il passaggio con firma su un apposito registro (previo appuntamento telefonico). Inoltre, è Centro di raccolta di dati e di documenti storici e turistici riguardanti il Comune. Ph: IG bersek87pa

Uno dei più piccoli Comuni della Provincia di Pavia, con i suoi 681 ettari, Villanova d’Ardenghi vede il suo territorio posto tra il fiume Po e il fiume Ticino, in una felice posizione che domina una vasta vallata formatasi nei tempi preistorici e solcata da diversi piccoli corsi d'acqua corrente, le rogge, che hanno permesso lo sviluppo della coltivazione, fin dall'epoca romana. L'abitato si trova sul percorso storico della Via Francigena in Lombardia, proveniente da Gropello Cairoli e successivamente dirigentesi verso Pavia. Fondata la convinzione, sulla scorta di notizie storiche, che Villanova abbia preso il nome d'Ardenghi dai feudatari che ne tennero la Signoria, insieme alle terre e alle località vicine, per diversi anni nella prima metà del 1700. Ph: IG s_cordans_
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Centro dalla storia antica fu acquisito dai Savoia nel 1713 e per trent'anni rimase un luogo di confine . L’illustre passato è testimoniato dalle numerose presenza di interessanti architetture civili e religiose. Vila Carena in Sairano incorpora nelle sue mura quello che rimane del vecchio castello, costruzione del XV secolo. E' difficile stabilire oggi quanto sia sopravvissuto di originale: la villa padronale, ricostruita su preesistenze settecentesche ancora identificabili, mostra evidenti i tentativi di imitazione di canoni e stilemi medievali. Nella frazione Bombardone, invece, si vedono i resti del "Palazzo", villa di signorile fattura, ora adibita a cascina. Il Palazzo, unitamente alla riserva di caccia circostante, viene acquistato nel 1871 dai baroni Weil Weiss.
Ph: IG robertamastretta
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si trova ad una manciata di chilometri dal capoluogo provinciale Pavia, non lontano dalla confluenza tra Po e Ticino, al confine tra la Lomellina e la piccola regione del Siccomario: zona particolarmente fertile, dedita ancora oggi principalmente all'agricoltura. A questa porzione di territorio appartiene una parte del comune di Cava Manara, almeno limitatamente alle frazioni Gerre Chiozzo, Tre Re e Mezzana Corti. Il Comune, da un punto di vista economico-sociale, è condizionato dalla vicinanza del capoluogo cui si appoggia.
Ph: IG_le_grole_
Se è vero che Vigevano costituisce la perla più nota della Lomellina, grazie al lascito di Leonardo da Vinci tra il centralissimo Castello, la Cascina Sforzesca e quanto è oggi documentabile al Mulino di Mora Bassa, tante sono le altre occasioni di visita per motivi di interesse storico, artistico o religioso.
Così, un itinerario di visita può permettere di visitare un lungo numero di costruzioni fortificate (solo a titolo di esempio Lomello, Scaldasole, Castello d’Agogna), complessi religiosi (il Santuario della Bozzola, il Santuario di Santa Maria del Campo a Mortara, le chiese di Tromello) e monumenti storici a ricordo di momenti cruciali nella storia dell’unità di Italia (Palestro). L’Oasi di Vignolo, a questo punto, può essere non solo un punto naturalistico della Rete Ecologica regionale, ma anche un legame con il passato.
Senza dimenticare Mortara che con il suo storico Palio dell’Oca segna anche la forte radicazione delle tradizioni nell’appartenenza identitaria dei lomellini.
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ph ig:@loves_united_pavia
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Torre Beretti nasce più di mille anni fa come “posto di ristoro” o “posto di passaggio” per i viandanti in transito dall’Alessandrino alla Lomellina e viceversa. Il comune fu creato nel 1928, unendo i due vecchi comuni di Torre Beretti e Castellaro de' Giorgi. Il nome è stato dato grazie a una torre del paese che sembrava nascondere misteri il cui accesso è tuttora riservato. Si trova nella Lomellina sudoccidentale, non lontano dalla riva sinistra del Po e sul cfine con il Piemonte. Torre Beretti (La Tur in dialetto lomellino), sede comunale, si trova nella pianura alluvionale (alluvium antico), mentre Castellaro de' Giorgi (Al Castla sempre in dialetto lomellino) è in posizione più elevata, sul bordo del terrazzo della pianura diluviale.
Ph: IG lorenzogarcia73

Nel 1801 il paese è corroso per un terzo dal fiume Po e nel 1808 scompare totalmente. Gli abitanti ricostruiscono le loro abitazioni lungo la strada che dal paese scomparso portava al convento di Santa Maria di Zuardis, tra Borgofranco e Gambarana. Così, nel 1863 con Regio Decreto, assume la denominazione di "Suardi". Oggi è possibile visitare la Chiesa Parrocchiale di S.Bartolomeo al cui interno si può vedere l'Altare maggiore in marmo con tempi etto della Parrocchiale di Borgofranco, l'Altare della Madonna delle Grazie con tavola della Madonna, bel lavoro in legno di stile classico del '500, il quadro di S.Anna proveniente dalla Chiesa di S.Maria di Zuardis. Nei pressi di Suardi, in località Bric di San Martino, sono presenti interessanti rovine di strutture fortificate.
Ph: IG alinasac

La storia del territorio di Gambarana è stata sempre condizionata dalla vicinanza del Po; un tempo esso scorreva più a sud, lasciando spazio per un grosso centro storicamente assai importante, Sparvara; e anche l'attuale frazione Cambiò era un luogo notevole. Il castello sorge al centro del paese a forma di parallelepipedo e non presenta speciali caratteristiche architettoniche o decorative. Da segnalare una semitorre cilindrica nella parete settentrionale e due ingressi, su uno dei quali era visibile lo stemma dei conti di Gambarana. Nei pressi del castello sorge una dimora signorile, probabilmente eretta nel XVII secolo. La chiesa parrocchiale è dedicata ai santi Pietro e Biagio e risulta forse l’edificio sacro annesso allo scomparso monastero benedettino di san Pietro, che appare in un documento del 983.
Ph: IG ciga1312

Il centro abitato deve sorgere sulle rovine di un antico castello, distrutto per consentire la realizzazione dell’augusta dimora dei Biscossi e la cui ultima torre viene rasa al suolo a metà del XVIII secolo. Visibile sul piazzale della chiesa, l’edificio è costituito da un palazzo settecentesco a due piani, che presenta una cancellata su sei piloni di buona fattura, La chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Nazzaro e Celso, è stata riedificata nel 1583 e ristrutturata a metà del XIX secolo dai Pallestrini, che abbelliscono il coro, innalzano le cappelle e dotano la sacrestia di sontuosi paramenti sacri. Tra gli eventi: vi è la Sfransà gara di tiro alla fionda. Fonte: ecomuseopaesaggiolomellino.it.
Ph: IG enrimacc

Dell’antica storia oggi è visibile il Castello attribuibile al XIV secolo, ma comunque rimaneggiamento di altro preesistente. Il castello e i terreni circostanti erano sede del noviziato dei Gesuiti della provincia di Milano per i mesi estivi, in cui i giovani residenti nel Collegio di Brera venivano a passare le vacanze. Il castello possedeva un oratorio privato dedicato a San Pietro. Le strutture murarie attuali del complesso risalgono al secolo XVII, quando i Gesuiti dettero al castello e agli edifici rustici annessi l’aspetto di tranquilla residenza padronale di campagna. Da vedere: la Chiesa della Beata Vergine Addolorata allo Zerbaiolo. Fonte: ecomuseopaesaggiolomellino
Ph: IG _rodry_reca

La nascita del borgo si fa risalire all’epoca romana. Dal latino deriverebbe il toponimo Ferraria, per via di alcune vene di ferro presenti nel sottosuolo anche non tutti sono concordi sull’origine del nome. Il secondo toponimo, Erbognone, deriva chiaramente dall’omonimo torrente che attraversa il territorio comunale. Non tutti sanno che il territorio comunale ospita una delle più importanti raffinerie a livello europeo, insieme a quella di Sannazzaro de’ Burgundi e l’ENI ha installato qui, nel suo, Green Data Center il più grande supercalcolatore italiano, La Sagra di Ferrera Erbognone ricorre la terza domenica di ottobre
Ph: IG instalomellina

la separazione tra la comunità di Mezzana Bigli e quella di Gerola, che si verificò nel settembre 1800. Il Comune di Gerola con Mezzana era ormai spezzato in due tronconi, il che portò inevitabilmente nella divisione amministrativa con la conseguente creazione di due centri indipendenti l’uno appartenente alla Lomellina ed il secondo all’Oltrepò. Oggi a Mezzana si possono vedere la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista che fu realizzata nei primi anni dell’Ottocento, secondo moduli neoclassici, e fu ristrutturata dal Frascaroli nel 1970 e la chiesa parrocchiale della frazione Balossa Bigli fu fatta erigere dal marchese Crivelli nel 1820. Ph: IG haraldgiacomelli

L’etimologia del nome Pieve indica l’antica presenza di una pieve, una chiesa con fonte battesimale in cui i primi cristiani si recavano per farsi battezzare, per sposarsi e per ricevere l’istruzione religiosa. “Albignola”, invece, deriva dal latino “alboneae” (l’odierna Erbognetta), un tempo alimentata da copiose risorgive ora ridotte a una semplice roggia. Comune relativamente piccolo con vocazione agricola, presenta comunque sul suo territorio anche alcune attività industriali. Molto frequentato anche il locale laghetto di pesca sportiva La sagra patronale si tiene la prima domenica di ottobre.
Ph: IG maikyboleyn

Nel 1800, a seguito del decreto napoleonico che pose i confini delle province sul Po, Mezzana Rabattone fu aggregata al circondario di Voghera, nell'Oltrepò. Tuttora in effetti Mezzana, a differenza del resto della Lomellina, appartiene al circondario giudiziario di Voghera e alla diocesi di Tortona. Ma le variazioni amministrative vanamente rincorrevano le variazioni del Po, poiché già nel XIX secolo, raddrizzandosi il corso del fiume, Mezzana si ritrovò di nuovo sulla riva della Lomellina. il piccolo paese sa richiamare visitatori diretti alle tranquille spiagge del fiume Po ed ai laghetti artificiali realizzati negli anni 2000.
Ph: IG robertamastretta

Il paese, che originariamente sorgeva sul ciglio del terrazzo padano, è venuto a trovarsi, dopo secoli di erosioni e di cambiamenti di alveo del Po, modellata come una lunga e stretta penisola. In epoca moderna Sommo ha subito l’ultima, gravissima aggressione del fiume: nel 1804 venne erosa una vastissima superficie del terrazzo e con essa la maggior parte del paese.Di Sommo si ricorda la festa dell'Asino nata nel 1988, prese spunto dalla leggenda che si è tramandata negli anni e che commemora Bricco, l'asino da tiro che non voleva abbandonare il suo padrone. In suo onore nel 1989, è stato eretto un monumento proprio là dove, si dice, sia accaduto il fatto riportato dalla leggenda.Nel 2009 a completamento del Progetto «Un affresco per Sommo», ha indetto un Concorso per Autori di Rebus. Ph: IG ansecooper