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Velate, sulla via di Santa Maria del Monte
Oggi Velate non è che un quartiere del comune di Varese: una zona residenziale, silenziosa e fresca; ma Velate ha vissuto un passato glorioso: il borgo è stato per secoli il baluardo strategico delle fortificazioni di Santa Maria del Monte, conteso dai potenti e forte della sua posizione privilegiata.
Il pianoro su cui si adagia Velate è stato abitato ben prima che il monte sovrastante assumesse caratteri sacri, vi si trovano testimonianze di quanto, già in epoca romana, esso fosse un centro di primaria importanza.
Tuttavia, è nel periodo medievale che Velate conosce la sua massima gloria, durante i turbolenti anni tra l’XI e il XIII secolo quando il borgo si trova al centro dello scontro tra Varese e Milano, tra l’Arcivescovo e l’Imperatore e riesce ad imporre la nomina di Guido da Velate come Arcivescovo di Milano, una nomina imperiale osteggiata e combattuta dal clero locale e dal popolo minuto.
Ci immaginiamo il borgo all’ombra della sua imponente torre, oggi ridotta in rovina, con le sue case forti e le cascine di pietra, chiuse nei loro cortili e soprattutto con la strada, che saliva al monte, sacro per il suo Santuario e forte per il suo castello, roccaforte degli arimanni di origine longobarda contro il potere dell’Arcivescovo milanese. La situazione cambierà solo XVII secolo, con la costruzione dell’altra strada, quella sacra del rosario, oggi così importante da essere parte di un sito UNESCO, che sposta il passaggio e cambia gli equilibri.
Inizia per Velate l’epoca della pace, della coltivazione della vite e dei gelsi, dello sfruttamento del bosco, fino all’Ottocento quando arriva la nuova invasione, stavolta pacifica, dei villeggianti. Cambia il volto del villaggio grazie alle ville eclettiche e liberty, all’arrivo sferragliante del tram e delle rumorose compagnie alla ricerca di fresco e verde. Ma il passato bellicoso dorme, nascosto sui muri delle case, nelle finestre gotiche, nei segni delle antiche battaglie; i sentieri che salgono, nel bosco a nord del paese, lungo il corso del torrente Vellone, ci offrono ancora oggi la possibilità di percorrere le antiche vie fino al Santuario di Santa Maria del Monte.
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(Immagine copertina: IG @aldino_1986)
Testo a cura di SIMONA GAMBERONI, guida abilitata ConfGuide-GITEC
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