- Arte e Cultura
Viggiù
Il paese degli artisti e della "Pietra di Viggiù"
Si hanno due ipotesi sulla nascita della comunità viggiutese: la prima vuole che essi discendano da popolazioni orobiche di età protostorica, la seconda afferma invece che Viggiù sia stata fondata da Giulio Cesare (Vicus Juli?).
A sostegno di quest'ultima sono numerosi i reperti archeologici che sembrano dimostrare la presenza di un accampamento locale romano.
A caratterizzare l'economia di Viggiù sin dal Medioevo è la presenza di giacimenti di pietre e marmi di facile lavorazione: la "Pietra di Viggiù". Fin dal principio essa venne usata come materiale di costruzione e di decorazione, rendendo celebre il borgo per la sua importanza artistica.
I viggiutesi non furono solamente abili costruttori, ma anche ingegnosi artisti: fin dal XII secolo entrarono a far parte della Confraternita dei Maestri Comacini; tra il 1500 e il 1650 gli "artieri " di Viggiù si concentrarono a Roma per offrire il loro contributo architettonico e artistico alla città. Tra i nomi più celebri: i Butti, i Giudici, i Longhi, i Piatti, gli Argenti, i Galli.
Non è difficile immaginare quanto siano numerosi i tesori artistici di Viggiù: il centro storico, le chiese impreziosite dagli artisti locali (Chiesa di Santo Stefano protomartire, San Martino, Madonna della Croce, per citarne alcune), Villa Borromeo, il Museo Enrico Butti, Cascina Vidisello, ecc. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito del comune.