Dalle ore 18:00 di sabato 5 ottobre al Castello di Masnago avrà inizio la mostra "Buz Baz, dietro le quinte" di Luca Lischetti: si tratta di un'ampia panoramica della sua produzione artistica.

Buz Baz è un omino inquieto vestito di nero, con lo sguardo fisso e perso nella propria interiorità ed estraneo all'ambiente che lo circonda.

L’esposione propone ai visitatori una panoramica della carriera di Luca Lischetti - artista nato a Laveno nel 1950 - in un percorso cronologico che racconta la poetica dell’artista. Quest'ultimo è il protagonista delle opere in questione dove lo vediamo rappresentato sia singolarmente sia immerso in una complessa e disordinata collettività.

Ad aprire l’esposizione ci sono i teatrini e i tipici quadri polimaterici (uno stile dove si fondono diversi tipi di materiali come sabbia, cemento, vetro, cartone) che Lischetti propone ormai da anni; il ricordo è sempre accompagnato dalla componente artistica che trasferisce quest'ultimo sulla tela acquisendo dunque una sua personale forma grazie all’innesto di elementi lignei.

La parola chiave dell'esposizione è deformazione, vengono infatti forzati e superati i confini della realtà dando spazio al tema dell'irrazionalità.

In Lischetti il topos creativo riflette l’idea che la verità sulla realtà emerga dalle esagerazioni e dalle amplificazioni piuttosto che da una rappresentazione mitigata (e quindi falsa) della società. 

Procedendo lungo il percorso si incontra il già citato Buz Baz. dove smorfie che deformano la sua faccia e pose disarticolate ci immergono nella dimensione che cerca l'artista con l'obiettivo di far riflettere sulla condizione dell’uomo nella contemporaneità.

E' presente una sala destinata alle opere in rosso, il colore della forza di volontà che influisce sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna per stimolare nel visitatore emozioni forti e contrastanti come energia, spaesamento e angoscia. Alla serie dei rossi appartiene anche il tondo donato al Museo del Castello di Masnago nel 1996 dal titolo “Elogio del rosso”, un'opera ispirata alla triste fine di Thomas Becket, santo martire dell’Inghilterra del XII secolo.  

L’allestimento delle ultime sale è dedicato alla piu recente produzione delle grandi opere con soggetti per lo più maschili con la volontà di fare ordine e cercare integrazione fra uomo e mondo.

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