- Arte e Cultura
Lodi, invito a corte
Scene di vita a corte nel maestoso Castello di Sant’Angelo Lodigiano che domina la pianura, forte di un passato senza eguali
Trasformare una rocca in un castello maestoso come quello di Sant’Angelo Lodigiano, abbellito da bifore e da una torre che domina la pianura, di certo costò un patrimonio a Bernabò Visconti.
Si dice che nel Trecento, al signore di Milano Bernabò Visconti, costò centomila fiorini d’oro. Si usava così, i potenti non regalavano fiori alle consorti. Lei era Beatrice della Scala, primogenita del signore di Verona che aveva maritato dieci figlie con gli eredi di (quasi) tutte le Corti d’Europa: dal sovrano di Cipro al duca di Kent, da Francesco I Gonzaga a Leopoldo III d’Asburgo.
Immaginateli nella Sala del Trono, nel loro castello che oggi ospita varie collezioni (dalla Casa-Museo Morando Bolognini con arredi antichi e una ricchissima armeria al museo del Pane, al Museo di Storia dell’agricoltura). La scena non sarà molto distante da quella offerta nell’affresco della sala capitolare in Santa Maria Novella, a Firenze: seduti, lui con un manto bianco e un falco sul braccio sinistro; lei elegantissima, di una bellezza eterea, con un cagnolino in grembo che le mordicchia l’indice.
Erano la coppia del secolo. Rendergli visita al Castello di Sant’Angelo vale davvero la pena.