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Bergamo, Crespi d'Adda
Patrimonio Unesco, Crespi d'Adda è un libro aperto di archeologia industriale
Alla fine dell’Ottocento, per 53 anni, al Villaggio di Crespi d’Adda, si è materializzata l’utopia della Città ideale del Lavoro.
Oggi il Villaggio, Patrimonio Unesco, è un libro aperto di archeologia industriale. Una meta da non perdere per tutti gli appassionati di architettura o semplicemente di storie. Ad accogliervi è un piccolo universo studiato in ogni singolo dettaglio: c’è la vecchia scuola, ma anche l’ospedale, un lavatoio, la piscina al coperto dotata di docce, spogliatoi e… acqua calda.
E come in ogni piccolo borgo, ci sono anche una chiesa, lo spaccio, il cimitero, decine di case operaie con orto e giardino per i dipendenti dello stabilimento e le villette dei capireparto. Ma è la fabbrica-cattedrale con la sua altissima ciminiera, le grandi vetrate e le decorazioni in cotto, a segnare lo skyline della comunità creata da una dinastia di cotonieri sulla sponda bergamasca del fiume Adda.
Il Villaggio Crespi d’Adda, primo paese in Italia a essere dotato di illuminazione pubblica, è ancora oggi abitato, in maggioranza dai discendenti dei lavoratori dell’opificio. Sono previste visite guidate per piccoli gruppi, mentre per le scuole e i gruppi è attivo tutto l’anno un servizio prenotazioni.