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Antichi saperi: i pezzotti della Valtellina
Avete mai sentito parlare dei pezzotti della Valtellina? No, questa volta non abbiamo a che fare con qualche prelibato piatto tipico della gastronomia, ma di un prodotto di artigianato caratteristico della zona, che affonda le sue radici in una buona pratica del passato: non buttare mai via niente, perché potrebbe tornare utile.
Ed è proprio così che nacquero i pezzotti, dei tappeti rustici e variopinti, composti da pezzi di stoffa ordita a mano, al telaio, con i tradizionali disegni a fiamma, a rombo o a greche.
La tessitura del pezzotto fu probabilmente introdotta dagli arabi o dai monaci Umiliati che risiedevano nel convento di Castionetto di Chiuro, e un tempo veniva utilizzato come coperta per il bestiame, per realizzare sacchi per il grano saraceno o per coprire il fieno.
In origine, erano frutto della parsimonia contadina, essendo confezionati utilizzando ritagli di tessuti: vecchi abiti di lino e cotone, pezze e stracci da cui si ricavava anche il filo di canapa.
Oggi invece sono prodotti di primissima qualità. I filati provengono dalle migliori tessiture di Biella, Prato e Brianza e la loro lavorazione è raffinatissima: si usano le antiche tecniche, ma i risultati sono più eleganti.
Se voleste portare a casa questo ricordo dal vostro viaggio in Valtellina, non avrete che l'imbarazzo della scelta: rigatino o a fiamme triangolari? A piramide o a coda di pesce?
Tanti sono i decori e i colori che si trovano tra i produttori di Arigna e Ponte in Valtellina, dove si trova il Museo Etnografico. Altri centri tradizionali per la produzione dei pezzotti sono poi considerati Chiuro, Livigno, Cettina, Sacco, Rasura e soprattutto Morbegno, dove in via Rivolta 4 si trova la Ruffoni Tappeti.