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Monte San Primo e il Palanzone
Sulle cime più alte del Triangolo Lariano per ammirare un panorama a 360° su Alpi e pianura padana
La sentieristica dei monti San Primo e Palanzone, le cime più alte del Triangolo Lariano, sono l’ideale per chi vuole fare trekking, anche impegnativi, in giornata.
La fatica delle salite viene poi ripagata dagli scenari che si possono godere una volta giunti in vetta.
Trekking in vetta
Di fronte all’Osservatorio di Sormano parte il sentiero che, dopo una serie di saliscendi,
porta in vetta al Palanzone dal quale si domina per intero il Triangolo Lariano. Per il ritorno si può percorrere la variante che conduce alla Bocchetta di Palanzone, girare a destra verso il rifugio Riella, dove poter fare una sosta e proseguire lungo la strada sterrata per tornare alla Colma di Sormano. È questa un’escursione adatta a tutti che richiede circa 4 ore di cammino. Chi invece vuol salire in cima al Monte San Primo, il sentiero più semplice parte da Piano Rancio e tocca il Monte Ponciv, l’alpe Borgo per poi proseguire sull’ampia cresta che conduce in vetta al Monte San Primo.
MTB
Esistono diversi percorsi per giungere al San Primo sfruttando le molteplici varianti che
il territorio offre. Tra le più belle da percorre in sella alla mountain bike vi sono quella che sale da Brunate, quella che passa dalla Capanna Mara e parte da Albavilla e quella che da Asso si sviluppa lungo la rete sentieristica e forestale alle pendici della dorsale tra il Monte Palanzone e il Monte Falò.
5 motivi per...
1. Natura/1. Interessante il percorso botanico che dal Pian del Tivano, passando dall’Alpe Baracca, arriva all’Alpetto di Torno.
2. Natura/2. I “Funghi di terra” di Rezzago sono curiose architetture naturali che si trovano sul fianco destro del vallone percorso dall’omonimo torrente.
3. Cultura. A Faggeto Lario, nella frazione di Palanzo, si può vedere l’antico torchio conservato all’interno di un antico rustico in pietra.
4. Arte. A Caglio si può visitare, girando per le strade del borgo, l’esposizione permanente a cielo aperto dedicata al pittore Segantini.
5. Enogastronomia. Da provare la Miascia, un dolce dalle origini antichissime fatto con pane raffermo, latte, uova, zucchero, burro, mele o pere, pinoli, uvette.