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In bici da Menaggio a Porlezza
Dal Lago di Como al Lago di Lugano lungo le tracce dell' ex-ferrovia
Quest'itinerario segue il tracciato della ferrovia che dal 1884 al 1939 ha collegato Menaggio con Porlezza sul Lago di Lugano.
Il percorso si sviluppa nella Val Menaggio, perlopiù su fondo asfaltato e tocca la riserva naturale Lago di Piano. Si precisa che alcuni brevi tratti si svolgono lungo strade aperte al traffico automobilistico.
Distanza: 13,5 km
Difficoltà: facile
Fondo stradale: 95% asfalto
Dislivello: 250 m in salita,
Profilo altimetrico: min 200 - max 377
Tipologia di bicicletta consigliata: MTB, ibrida con buoni copertoni
Durata media: 1 h (solo andata)
La linea ferroviaria tra Menaggio e Porlezza, inaugurata nel 1884, nacque allo scopo di incrementare il turismo del nord Europa verso la regione dei laghi. Arrivati in treno a Lugano, i passeggeri proseguivano con il piroscafo fino a Porlezza e da qui con il treno fino a Menaggio. Tra le due guerre mondiali, fino al 1939, la linea ferroviaria venne sfruttata come sistema di trasporto locale, per poi cadere in abbandono al termine della Seconda guerra mondiale.
La vecchia stazione ferroviaria di Menaggio, che si trovava nei pressi dell’imbarcadero in via IV Novembre, oggi è adibita a sede del “Consorzio Agrario Migross Market”. Da qui ha inizio il percorso: dall'imbarcadero attraversare via IV Novembre e portarsi all'Ostello della Gioventù. Proseguire dritto per circa 500 metri. Al tornante girare a destra e salire la ripida strada che segue il fianco del Monte Crocetta.
Per raggiungere Cardano infatti la linea ferroviaria si dirigeva dapprima verso sud in direzione di Griante, poi tornava indietro per proseguire in direzione nord. Ciò consentiva di superare il dislivello di 170 m fra Menaggio (207 s.l.m) e Cardano (377 s.l.m), grazie ad una particolare manovra definita “regresso”: giunti al piazzale di manovra, i vagoni venivano frenati e la locomotiva veniva staccata per raggiungere una piattaforma girevole dove si invertiva la direzione di marcia. Quindi la locomotiva tornava su un altro binario ad agganciare la coda del convoglio e ripartiva.
Continuare in via Privata Fratelli Castelli che sbuca sulla strada statale 340. Proseguire a sinistra, in salita, fino al successivo tornante e imboccare la ciclopedonale. Il percorso si addentra nella valle passando per una galleria lunga 90 metri e si interrompe sulla strada provinciale di Grandola ed Uniti.
Si gira a destra (attenzione al traffico) per poi imboccare subito a sinistra via Roma seguendo il cartello per le frazioni. Dopo ca. 300 m si gira a sinistra in via Gonte. Dopo ca. 400 m si prende a sinistra via Cascinello Rosso (attenzione al traffico, non siete su una pista ciclabile) che dopo altri 400 m sbuca sulla statale. La si attraversa seguendo le indicazioni per Bene Lario/Grona e dopo 200 m si prende la pista ciclabile sulla destra.
Si costeggia una bella piana affiancata dal Monte Crocione (1640 m) e dal Monte Galbiga. Vicino al paese di Grona la pista si interrompe. Proseguire a destra lungo via Cascine. Giunti ad un incrocio, si riprende la pista ciclopedonale (cartello per Lago di Piano). Dopo un tratto tranquillo nel bosco si entra nel territorio della Riserva Naturale Lago di Piano. Si passa accanto al campeggio Ranocchio e, superato l’ingresso, si prosegue costeggiando la riva del piccolo lago. Si giunge alla Casa della Riserva con l’annessa area picnic, ufficio informazioni e un piccolo eco-museo (per informazioni: tel. 0344 74961) geolocalizzazione su mappa: 46.040993, 9.166027
Sulla sinistra si intravede il Montecchio del Brione, un dosso di formazione glaciale. Alzando lo sguardo è possibile vedere il borgo rurale di Castel S. Pietro. E' consigliata la deviazione per visitare questo piccola frazione di antiche case addossate le une alle altre con un’unica via d’accesso, che attraversa un portale ad arco. Le murature in sasso e gli stretti passaggi sono elementi architettonici che richiamano il passato medievale della fortificazione.
Proseguendo sulla pista ciclabile si attraversa un ponte di legno sul fiume Cuccio. Si segue il corso del fiume fino a incrociare la strada provinciale 14. Si prosegue a destra per ca. 100 metri, quindi si attraversa la strada per imboccare via Prati, che conduce al complesso residenziale di Porto Letizia. Sul lato sinistro dell’edificio principale del complesso riprende la pista ciclabile che costeggia il lago. Superato il ponticello sul fiume Val Rezzo, si scendono alcuni gradini per proseguire sul lungolago di Porlezza geocalizzazione su mappa 46.033187, 9.120794.