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La "doppia vita" delle miniere in Lombardia
Le miniere arrivate a fine corsa, non più produttive e qualche volta "dismesse", si preparano a un nuovo cammino.
Grazie agli stanziamenti messi a disposizione della Legge regionale 9 del 2020, nel corso del 2021 la Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha approvato l’ammissione al finanziamento, per 1.860.000 euro complessivi, di otto interventi di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso.
Si tratta di opere per la messa in sicurezza e l’accessibilità e la fruibilità delle aree oggetto di precedenti attività minerarie e per iniziative di promozione in quanto aree d’interesse fruitivo e a scopo didattico-scientifico.
Le miniere in Lombardia rappresentano un immenso patrimonio storico, culturale, naturale ed economico ma anche sociale, ambientale e paesaggistico. Potremmo affermare che la valorizzazione culturale delle aree minerarie è legata al patrimonio materiale, ma anche a quello immateriale, da conservare per la sua capacità rievocativa e rappresentato dai metodi produttivi, dalla vita dei minatori, un insieme quindi di valori identitari e simbolici.
Le popolazioni dei minatori costituirono una vera e propria categoria sociale ed
economica che ha caratterizzato intere zone del nostro Paese.
L’industria a valle delle miniere ha segnato l’economia, l'ambiente e la vita
sociale di quei luoghi.
In questo panorama le aree minerarie recuperate e valorizzate diventano e sono
da considerare “musei dei luoghi e del territorio”, dove il legame tra patrimonio culturale ed ambientale è ormai indissolubile.