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Itinerari naturalistici in Val di Scalve
Paesaggisticamente la Val di Scalve è immersa tra i versanti ripidi in roccia carbonatica, dalla morfologia suggestiva con avvallamenti, forre e falesie.
L'ambiente è ricoperto da boschi misti e conifere, con predominanza del faggio e dell'abete bianco e rosso.
A monte della fascia forestale dominano le praterie e i pascoli di altitudine, cui seguono la fascia dei detriti di falda e delle rupi calcaree e silicee. Qui si annoverano numerose specie endemiche di assoluto valore naturalistico, tra cui la sassifraga e l’asplenio della Presolana e la meringia della Concarena.
Itinerari naturalistici in questo territorio di grande fascino comprendono boschi, varie specie animali, percorsi tematici e miniere.
Un punto di partenza dal nome evocativo è il Sentiero del Bosco incantato. Una passeggiata ideale per tutta la famiglia, dove si possono incontrare gnomi, personaggi fantastici e leggende di montagna. Le sculture di legno accompagnano i bambini per tutto il percorso, raccontando le storie della tradizione bergamasca.
Alla Riserva Naturale Giovetto di Paline, ricorperta quasi interamente di abeti rossi, si possono avvistare volpi, faine, scoiattoli, lepri, caprioli e diversi tipi di uccelli. Ma l'animale simbolo è la formica rufa, che difende il parco dalle specie dannose all'ecosistema. Passeggiando tra i boschi ci si può imbattere nei suoi caratteristici nidi a forma di cupola, che possono arrivare a misurare fino a 2 metri di altezza e sono in grado di ospitare da 200 mila a 1 milione di formiche. La riserva del Giovetto è l'unica area in Europa che protegge questi operosi insetti.
A breve distanza dal parco si trova un piccolo borgo posto alla destra del fiume Dozzo, chiamato Azzone. Caratterizzato dal verde lussureggiante, è particolarmente consigliato agli appassionati di trekking e sky-race. Non mancano però escursioni adatte a tuta la famiglia.
Al passo della Presolana, ci incamminamo verso il Sentiero dell'orso, un percorso eco-didattico che permette di osservare da vicino piccoli esempi della complessità del sistema forestale. Durante l'escursione si possono trovare pannelli che riportano informazioni sull'ambiente.
Se si segue il cartello indicante il Salto degli Sposi, si raggiunge uno splendido belvedere. Leggenda vuole che due innamorati stranieri, chiamati dalla gente del posto "gli sposi", senza un motivo apparente, si suicidarono, gettandosi dal dirupo abbracciati.
Un'escursione che unisce la bellezza della natura e il ricordo del crollo della diga nel 1923 è quella che passa per la Diga del Gleno a Vilminore di Scalve. Qui è stato realizzato anche l’Arboreto alpino Gleno, che presenta uno spazio espositivo con le schede descrittive delle specie botaniche (circa 100) piantumate nei primi anni 2000: rododendri, rose selvatiche, abeti, ontani, faggi, aceri e le altre specie che coprono i boschi della valle.
Nel 2019 a Vilminore è stato ritrovato un tronco di larice che risale all’ultima glaciazione di 50 mila anni fa. La scoperta si deve a Giochino Zanoni, che fin da giovane ha cercato di spiegarsi da dove arrivassero questi strani alberi del piz Agula. Si tratta di uno dei rinvenimenti più singolari di tutte le Alpi.
L'itinerario naturalistico in Val di Scalve si può concludere con una visita alle Miniere di Schilpario, che si estendono lungo 60 chilometri di gallerie. Di queste solo quattro sono accessibili al pubblico, in parte a piedi e per alcuni tratti a bordo di uno dei vagoni della ferrovia originaria.
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