Il nostro itinerario eno-gastronomico parte da Teglio, borgo nel cuore valtellinese adagiato in posizione panoramica e soleggiata a 900 mt. di altitudine.

Un luogo che vanta da più di quattro secoli la pratica della coltivazione del grano saraceno chiamato “furmentum”, “fraina” o “farina negra, pratica ormai quasi scomparsa nel resto d’Italia. Si tratta di un prodotto divenuto identitario della tradizione culinaria locale, quale ingrediente basilare dei piatti più tipici, fra i quali i rinomati Pizzoccheri.

Molto conosciuti in Lombardia anche al di fuori dei confini della Valtellina, i Pizzoccheri di Teglio sono oggi la specialità gastronomica più rappresentativa dell’intero territorio che va da Grosio a Castione. Un piatto le cui origini si fanno risalire alla fine dell’800, quando sulle tavole dei contadini più benestanti cominciò a diffondersi una pietanza molto simile alle tagliatelle di colore grigio che oggi conosciamo.

Lavorate con grano saraceno e farina bianca e cotte in acqua salata con verza e patate, venivano conditi asciutti con due tipi di formaggio a scaglie e una sferzata di strutto ben scuro. Riconosciuti dal marchio Igp, oggi i Pizzoccheri della Valtellina rientrano fra i prodotti agroalimentari di qualità lombardi a denominazione di origine geografica.

Se passate per Teglio non rinunciate dunque a una sosta in uno dei ristoranti associati all’Accademia del Pizzocchero, dove la preparazione nel pieno rispetto della ricetta originale certificata e l’impiego di prodotti valtellinesi di prima qualità (farina, burro, formaggi…) sono garantiti.